Famiglia

“Varata” La nave della Sila

Si tratta del museo che raccoglie testimonianze dell'emigrazione calabrese

di Carmen Morrone

L’iniziativa è stata presentata al Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza alla presenza di Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, Sandro Principe, assessore regionale alla cultura, di Gian Antonio Stella, editorialista del ‘Corriere della Sera’, di Vito Teti, dell’Universita’ della Calabria e di Mirella Stampa Barracco, della Fondazione Napoli Novantanove. L’iniziativa e’ a cura dei coniugi Barracco dell’associazione ‘Napoli 99′. Parlando dell’emigrazione l’assessore regionale alla Cultura lo ha definito ”un elemento fondate della identita’ calabrese perche’ centinaia di migliaia di nostri compaesani hanno abbondato questa terra per cercare altrove la dignita’ del lavoro, contribuendo alla crescita dei Paesi che li hanno ospitati, ma tenendo dentro di loro l’amore per i luoghi nativi e per le tradizioni”. Mentre il presidente della giunta regionale della Calabria Agazio Loiero ha definito ‘La Nave della Sila’, ”una grande benemerenza”, riconoscendo come costituisca ”la memoria dove si concentrano tutte le lacerazioni di un territorio che ha avuto un’emigrazione massiccia in anni lontani, che e’ stata una condizione che ha segnato la nostra vita di calabresi”. Giannatonio Stella ha poi analizzato il fenomeno migratorio dal ‘900 fino alla fine degli anni ’70. Un vero esodo, affermano le stime, si si considera che nel periodo 1871-1951 la Calabria registro’ circa 773 mila calabresi emigrati. Ma la cifra potrebbe arrivare a un milione, secondo altri calcoli, specie fra il 1870 e 1910. E proprio per ripercorre questo imponente viaggio da una terra all’altra, inerpicandosi sulle montagne calabresi e’ oggi possibile scoprire, a 1200 metri di altezza sul livello del mare, ancorata nel territorio comunale di Camigliatello, la Nave della Sila, ideata grazie a Donna Mirella Barracco, presidente della Fondazione Napoli Novantanove. La nave, che si trova alla fonda nell’antica vaccheria da poco restaurata all’interno del Parco Old Calabria, illustra l’epopea degli emigranti e riserva anche attrazioni extra, dalla biblioteca allo snack bar ad una sala con internet ove e’ possibile navigare con una serie di link alla scoperta delle nostre Comunita’ sparse in Brasile, Argentina, Canada ed Australia. Il Museo intende oggi contribuire a colmare un ingiustificabile vuoto di memoria storica e civile in una regione che ha vissuto, piu’ delle altre, la drammatica esperienza del movimento migratorio. Si vuole ricordare, in questo luogo, le angosce, le speranze, le insanabili nostalgie, i drammi pubblici e privati di milioni di persone costrette all’espatrio, ma anche la partenza di nuove, straordinarie avventure di persone che hanno rappresentato nel mondo l’intraprendenza italiana, la capacita’ di rimettere in discussione la propria vita e di costruire ”ponti” dal nostro paese a nuove, importanti realta’ sociali ed economiche. La visita si snoda attraverso gigantografie di immagini straordinarie, in larga parte sconosciute, accompagnata da una voce narrante che racconta le tante storie di dolori, piccoli e grandi eroismi, ed una colonna sonora di canti dell’emigrazione italiana. La suggestione che si vuole creare nell’ambientare la scenografia, la tolda di una nave, in una ex vaccheria dell’altopiano silano, tende a creare un impatto fortemente evocativo ed educativo sul visitatore.


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