Welfare

Carcere, la Campania istituisce il Garante dei detenuti

I penitenziari della Regione soffrono un sovraffollamento di 7mila persone

di Stefano Arduini

Nel Consiglio regionale della Campania operera’ un Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta’ personale. L’Assemblea, nella seduta di oggi, ha infatti approvato all’unanimita’ la proposta di legge per l’Istituzione dell’Ufficio in questione e per l’Osservatorio regionale sulla detenzione. ”Con l’approvazione della legge – ha affermato Luisa Bossa, ds, Presidente della VI Commissione consiliare permanente Istruzione, Cultura, Politiche sociali, che firma la legge – si scrive una pagina importante per il Consiglio regionale in cui la politica si coniuga al suo ruolo fondamentale di attenzione alle fasce deboli della societa”’. Bossa ha ricordato che ”in dieci anni la nostra popolazione carceraria e’ raddoppiata con 15 mila detenuti in soprannumero rispetto alle capacita’ ricettive delle carceri. La Campania conta 18 istituti di pena con popolazione di oltre 7 mila unita’. Anche qui la sofferenza e i ritardi sono molteplici. Queste cifre rendono doverosa l’istituzione del Garante, come figura di mediazione a tutela della popolazione carceraria affinche’ le sia garantita il rispetto dei diritti fondamentali, dalla salute all’istruzione”.

Nella competenza del Garante ci saranno anche i ragazzi ospiti degli istituti penali per i minori, quelli dei centri di prima accoglienza, dei centri di assistenza temporanea per stranieri e delle strutture sanitarie sottoposti al trattamento sanitario obbligatorio. Il Garante verra’ eletto dal Consiglio regionale tra candidati che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di responsabilita’ e rilievo o che abbiano una indiscussa e acclarata competenza nel settore della protezione dei diritti fondamentali, con particolare riguardo ai temi della detenzione. Tra le altre cose ,si assumera’ iniziative per assicurare che ai detenuti siano erogate prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualita’ della vita, all’istruzione, all’assistenza religiosa, alla formazione professionale, e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro. La proposta di legge istituisce, inoltre, l’Osservatorio regionale sulla detenzione, composto dalle associazioni, organizzazioni o enti che si occupano delle questioni legate alla detenzione e prevede che entro il 30 aprile di ogni anno il Garante presenti una relazione alla Giunta regionale.

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