Politica

Rep. Congo: elezioni a rischio?

Venti candidati in corsa per le presidenziali chiedono una "sospensione" delle elezioni per presunte irregolarit

di Joshua Massarenti

Due terzi dei candidati all’elezione presidenziale in Repubblica democratica del Congo hanno chiesto “la sospensione della campagna elettorale” per “irregolarità che mettono a rischio la credibilità” del processo elettorale. I venti candidati presidenziali denunciano in un comunicato congiunto diffuso ieri “uno scrutinio teso a vendere il paese con elezioni truccate” e “il clima di tensione e di insicurezza portato avanti dal potere”. Ma non solo. In dubbio vi sono “le 5 milioni di schede elettorali eccedenti, la registrazione di decine di migliaia di stranieri, la delocalizzzazione del server centrale” della Cei in un paese occidentale e “l’assenza di pubblicazione delle liste elettorali”. A poco meno di un mese degli scrutini (previsti il 30 luglio), le elezioni congolesi sono ancora oggetto di polemiche, l’ennesima se si considera gli scontri che hanno infiammato la campagna elettorale riguardo la repressione subita dai media locali oppure dalle difficoltà logistiche immense a cui è confrontato la Commissione elettorale indipendente (Cei), l’organo incaricato di garantire il buon svolgimento del processo elettorale. Di fronte alle richieste dei venti candidati presidenziali si è subito espresso il presidente della Cei Don Appolinaire Malu Malu, secondo il quale le accuse formulate contro campagna elettorale sono “prive di fondamenta”. Tra i firmatari del comunicato vi sono vari ex ministri, oppositori mobutisti e lumumbisti. Non figurano invece quelli che vengono considerati i pesi massimi della campagna in corso, ovvero il presidente uscente Kabila, i vice presidenti Bemba e Ruberwa.


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