Cultura

Servizio civile: Amesci, i giovani restino la priorit

Per l'Amesci l'incontro fra il Ministro e alcune associazioni per regolare la propria situazione, rischia di essere un pericoloso precedente

di Redazione

“Le dichiarazioni del Ministro Ferrero e del Sottosegretario Letta, rilasciate e seguito della manifestazione dell’Unione italiana ciechi e dell’ENS tenutasi a roma il 28 giugno, lasciano intravedere le possibili derive che si rischiano nel servizio civile.” E’ quanto dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente di AMESCI. “Da quando è stato pubblicato il bando per la selezione dei 45 mila volontari lo scorso 23 maggio stiamo assistendo alle più disparate forme di protesta da parte degli enti esclusi. Dai sit-in agli scioperi della fame, dalle accuse di ingiustizia alle accuse di brogli. Nessuno di noi nega solidarietà a quegli enti e a quelle alle organizzazioni, grandi e piccole, che sono rimaste senza volontari, ma non è possibile che queste lamentele diventino la base per valutare un progetto di servizio civile. Se ne abbiamo il coraggio torniamo alle convenzioni per gli obiettori di coscienza che stabilivano una quota annua per ogni ente convenzionato e abbandoniamo l’impopolare idea della qualità, poiché nel ?paese delle mamme? prevale il pianto dei figli alla ragione dei genitori. Gli enti che sono stati penalizzati, a meno di presumibili, umani quanto verificabili errori di valutazione, vuol dire che hanno lavorato male. Se partissimo da questo assunto, se cioè tutti facessimo un mea culpa prima di un j?accuse, sarebbe più semplice tornare a parlare di servizio civile piuttosto che di diritto ?corporativo?. Invitiamo il Ministro Ferrero e il Sottosegretario Letta a tutelare la centralità dei giovani nell?esperienza di servizio civile. Centralità che non si declina affidando i volontari ad enti locali e associazioni altrimenti moribondi, quanto preservando la qualità dell?esperienza di questi giovani e del servizio che prestano alla società.?

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