Sostenibilità

Coldiretti, dal 1 luglio obbligo vendita biocarburanti

Lo ricorda la Coldiretti sottolineando che tale percentuale ''sara' incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010''.

di Redazione

Contro lo smog, che costringe alla chiusura del traffico delle citta’, e il caro prezzi dal primo luglio i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola ”in misura pari all’1 per cento”. Lo ricorda la Coldiretti sottolineando che tale percentuale ”sara’ incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010”. La decorrenza del primo luglio significa che nell’arco dell’anno nei serbatoi di tutte le auto in circolazione in Italia dovranno essere utilizzate complessivamente circa 400mila tonnellate di biocarburanti. Si tratta di biodiesel (250mila) e bioetanolo (150mila) ottenuti rispettivamente da coltivazioni agricole come colza, girasole e da mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola, in sostituzione dei normali combustibili derivati dal petrolio. Dal punto di vista ambientale si tratta di una vera rivoluzione per abbattere lo smog accentuato dal caldo, che ha portato alla chiusura al traffico di citta’ come Roma e Napoli, poiche’ – sottolinea la Coldiretti – con il biodiesel si riducono dell’80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo calano le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% anidride solforosa mentre cali piu’ contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. Dall’attuazione del provvedimento – continua il Presidente della Coldiretti – dipende la possibilita’ di cogliere una opportunita’ che concilia le esigenze di ridurre lo smog e l’inquinamento ambientale previste dal protocollo di Kyoto, per contrastare i cambiamenti climatici in atto, con la necessita’ di trovare fonti alternative al petrolio e al gas per il quale si e’ verificato un ulteriore aumento delle tariffe. Si tratta – precisa Bedoni – di un determinate passo in avanti dopo che la Commissione Europea ha appena annunciato l’avvio di un procedimento legale nei confronti del Governo italiano per la mancata presentazione del rapporto sull’utilizzo di biocarburanti per rispettare l’obiettivo fissato dall’Unione europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti, come sta peraltro avvenendo negli Stati Uniti che puntano a raddoppiare la loro gia’ elevata produzione entro il 2012 per arrivare a 28,4 miliardi di litri tra bioetanolo, biodiesel e combustibile da biomasse. Al fine di garantire l’origine nazionale dei prodotti destinati a biocarburanti, la legge prevede la stipulazione di intese di filiera, accordi quadro o di un contratto di programma e la garanzia di tracciabilita’ per ricostruire il percorso del biocarburante attraverso le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione con particolare riferimento all’origine del prodotto agricolo. Un risultato che non e’ stato ancora raggiunto a livello nazionale anche se non mancano intese territoriali come nel Lazio dove e’ stato siglato tra Coldiretti e regione un protocollo che impegna a destinare ad agroenergia diecimila ettari di terreno, destinati a moltiplicarsi nel tempo, a partire dalla Valle del Sacco dove si registra una preoccupante emergenza ambientale. E ancora a Padova la societa’ comunale che gestisce il servizio di trasporto pubblico urbano dal novembre 2005 fa circolare circa 100 bus con biocarburanti, mentre a Venezia grazie all’accordo siglato con la Coldiretti prendera’ a breve il largo la prima flotta di vaporetti a ”girasole”. D’altra parte – sostiene la Coldiretti – per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti e’ indispensabile ottenerli con prodotti agricoli nazionali ”a chilometri zero” che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili ed inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni.


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