Famiglia
Tagli da Bruxelles, master gratis addio
La sforbiciata al Fondo sociale europeo mette a rischio molti settori dedicati alla formazione per non profit. E le regioni lanciano l'allarme
Finanziamenti a pioggia, addio. E tanti saluti anche a molti corsi e ai (pochi) master sull?economia del terzo settore a frequenza gratuita. A lanciare l?allarme sono stati alcuni assessori regionali al Welfare (Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana) che hanno chiesto al governo Prodi di non dimenticare il sostegno alle politiche per la formazione. Per le Regioni si tratta di risorse strutturali e non aggiuntive. Eppure l?aria che tira a Roma è improntata all?austerity, mentre a Bruxelles i tagli (del 30% per l?Italia) appaiono inevitabili per via dell?allargamento dell?Europa. Proprio in questi giorni si sta discutendo il rifinanziamento della programmazione del Fondo sociale europeo, uno dei più importanti strumenti finanziari dell?Ue, da cui rubinetti sono sgorgati miliardi di euro. Spesso mal spesi, talvolta anche oggetto di frode ma pur sempre un aiuto concreto al rinnovamento dei corsi professionali e dell?istruzione post universitaria. Come è il caso dei master per il non profit.
Per il prossimo anno accademico l?unica offerta gratuita a taglio economico è Lavorare nel non profit dell?università di Urbino. Perché Economia e gestione delle organizzazioni non profit dell?ateneo di Pavia, punto di riferimento per tanti studenti e porto sicuro per uno sbocco nel mondo del lavoro, ha chiuso i battenti, non esiste più. Le ultime risorse nelle casse dell?Fse a disposizione delle Regione Lombardia sono finite altrove, lasciando a secco il master del non profit. «Davvero un peccato», dice Carla Cattaneo, responsabile del master di Pavia, « il corso godeva di stima e fiducia, sia in ambito accademico che tra i giovani laureati». E precisa: «Per tirare avanti non c?era che una sola soluzione: tasse alte di ingresso e aprire il master a un bel numero di persone. Non ci è sembrata una scelta seria. Tanto più quando si insegna la cultura e la filosofia del non profit».
Oltre alla perdita di master ad accesso gratuito, il rischio concreto per gli anni a venire è che si perda una fetta importante di risorse per la formazione. «Dal 2000 al 2006», spiega Gianfranco Simoncini, assessore alle Politiche della formazione della Regione Toscana, che ha puntato sui voucher per sostenere master e alta formazione, «coi fondi dell?Fse abbiamo erogato interventi per formazione e occupabilità a 610mila persone. Se la riduzione fosse quella già ipotizzata, i beneficiari degli interventi fra il 2007 e il 2013 si ridurrebbero a 366mila».
Numeri da record anche per l?Emilia Romagna che più di tutti teme i tagli all?Fse. Negli ultimi cinque anni nella regione sono state finanziate 23mila iniziative che hanno coinvolto 791mila persone, il 74% delle quali ha trovato lavoro entro un anno. Ed è proprio il Centro-Nord il territorio a Obiettivo 2 che verrà più penalizzato dalla sforbiciata comunitaria.
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