Famiglia

Bambini in istituto, affidi e adozioni. Ecco tutte le priorit

Incontro col ministro Ferrero /La questione minori vista da Vita

di Benedetta Verrini

Ministro, vorrei partire dal quadro dei diritti dei minori effettivamente esigibili in ciascuna regione italiana, quadro che è appena stato tracciato dal Coordinamento per i diritti dell?infanzia e dell?adolescenza, di cui fanno parte le più importanti associazioni che si occupano di tutela dell?infanzia. Da esso emerge ad esempio che: solo sei Regioni hanno istituito sia una banca dati sull?infanzia e l?adolescenza, sia un?anagrafe regionale dei minori che si trovano fuori dalla famiglia; solo in tre Regioni è stato nominato un garante dell?infanzia e in altre due c?è il comitato regionale Unicef a fare funzioni; tutte le Regioni hanno dedicato parte del proprio bilancio ai bisogni dell?infanzia, ma se si vanno a vedere i numeri, la forbice è estremamente larga: si passa dal Veneto, dall?Emilia e dal Piemonte in cui le destinazioni sono nell?ordine di decine di milioni, fino all?Abruzzo, la Basilicata o l?Umbria in cui le risorse sono al di sotto dei 3 milioni .

Affidi. La legge 149 del 2001 ha posto alle istituzioni una scadenza: «Il ricovero in istituto deve essere superato entro il 31 dicembre 2006». La più recente rilevazione dell?Istituto degli Innocenti indica che in Italia circa 30-32mila minori sono fuori dalla famiglia. Di questi, oltre 11mila si trovano in affidamento familiare ma circa 19mila ragazzi restano ospitati presso strutture residenziali. E qui va detto che la differenziazione di queste realtà non è sempre omogenea. Secondo l?Istituto degli Innocenti, delle 2.633 strutture censite nel 2003, con una capienza potenziale di 5mila minori, solo 215 erano istituti nel senso tradizionale del termine. È possibile che al 31 dicembre questi saranno chiusi, ma ciò non dice nulla sulla qualità della ristrutturazione. Dall?altra parte, persiste una situazione di fragilità, se non di crisi, degli affidamenti familiari. Purtroppo, in molte realtà del paese resta un desiderio scritto nel libro dei sogni. Chi affronta il percorso dell?affido, ancora oggi, vive un?esperienza di grande ?abbandono?. Inserito il bambino in famiglia, con tutto il suo carico di difficoltà, la coppia affidataria si deve assumere quasi interamente il ?peso? della gestione dell?affido: dal confronto con la scuola alle visite mediche, dalla relazione con la famiglia d?origine al problema dei Comuni inadempienti nel pagamento dei rimborsi (in molte città è una cifra irrisoria: anche 50 euro mensili, spesso saldati con mesi di ritardo).

Adozioni. Dopo anni di crescita, il 2005 si è attestato un anno di calo delle adozioni (sono state 2.203 le coppie che nel 2005 hanno fatto richiesta di autorizzazione all?ingresso di un minore straniero, mentre l?anno precedente avevanotoccato il picco di quasi 2.800). C?è un pesante allungamento delle liste d?attesa per le famiglie idonee, nell?ordine di due, a volte anche tre anni. La causa principale della flessione nelle adozioni, ha spiegato la Cai, è ascrivibile al blocco verificatosi in alcuni paesi dell?Europa orientale. Ecco un?altra urgenza.

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