Sostenibilità

Amianto: Bari, allarme per ex-impianto

Il sito che ospitava la Fibronit, che sorge in una zona semicentrale della città, contiene tonnellate di scarti e manufatti di eternit stoccati all'aperto. Secondo la magistratura 200 morti per tumor

di Giampaolo Cerri

L’amianto ancora al centro delle cronache. Ieri il sindaco di Bari, Simeone di Cagno Abbrescia, ha disposto l’ esecuzione da parte del Comune di lavori per ”l’ immediata messa in sicurezza di emergenza” del sito della ex Fibronit dove, in una zona semicentrale e ad alta densita’ abitativa, sono depositate in capannoni pericolanti e all’aperto tonnellate di scarti della lavorazione dell’ amianto e manufatti in eternit in stato di degrado. Il provvedimento ”contingibile ed urgente” emesso dal sindaco dispone ”l’esecuzione da parte dell’ amministrazione comunale dei lavori necessari per eliminare nell’ immediato potenziali fonti d’ inquinamento nell’ area dell’ ex Fibronit ed e’ stato emesso ”nelle more della bonifica del sito in questione, di competenza del ministero dell’ Ambiente, che richiede tempi non compatibili con il degrado delle strutture che si trovano nell’ area”. La fabbrica fu chiusa nell’85. Secondo il Comitato cittadino che si e’ costituito da un paio di anni per sollecitare interventi per la sicurezza ambientale, l’ex stabilimento ha prodotto poco meno di 200 morti in una ventina di anni. Secondo il pm Roberto Rossi, che nel gennaio scorso dispose il sequestro dell’area dello stabilimento, in quattro capannoni e in una vasta area della ex fabbrica sono raccolti rifiuti pericolosi: tra l’altro, vi sono accumulati almeno 70 metri cubi di scarti della lavorazione di amianto e frammenti di lastre ondulate di amianto in pessimo stato di conservazione.


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