Welfare

Unitalsi, sentirsi giovani a 103 anni

Pellegrinaggi. Nuovi appuntamenti per l’associazione / La sezione lombarda organizza una trasferta a Lourdes ad hoc per i ragazzi

di Antonietta Nembri

Realizzare la crescita umana e cristiana dei propri aderenti e promuovere un?azione di carità e assistenza verso gli ammalati e i disabili. Sono gli obiettivi dell?Unitalsi – Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali, realtà ultracentenaria (è stata fondata nel 1903) che si mantiene giovane. L?attività principale è la promozione di pellegrinaggi a Lourdes, Loreto e Fatima dove i partecipanti, personale di servizio, ammalati e disabili, vivono un?esperienza di fede. Oltre ai pellegrinaggi altre iniziative sono il Progetto Bambini per i piccoli ricoverati, e la Terapia del sorriso con i volontari – clown. «Ad agosto l?Unitalsi lombarda organizza un viaggio dedicato in particolare ai giovani: quest?anno si svolge dal 31 luglio al 5 agosto», spiega Rosanna Favulli, sorella d?assistenza della sezione lombarda dell?Unitalsi. I volontari si mettono a disposizione dei malati e dei pellegrini: fin dalla partenza del treno (mezzo di trasporto privilegiato nei pellegrinaggi con malati) «aiutano il malato in viaggio in tutte le necessità quotidiane», spiega la Favulli. A Lourdes l?Unitalsi ha un centro di accoglienza, il Salus: qui sono ospitati i malati e i volontari cooperano nelle diverse funzioni della struttura: i compiti principali sono il trasporto delle carrozzine, il servizio in refettorio e in sala ai piani, ed infine l?animazione liturgica e ludica. Ovviamente, in preparazione ai pellegrinaggi i volontari seguono i corsi di formazione – su temi tecnici, ma anche culturali e spirituali – organizzati nelle singole sottosezioni. Per quanto riguarda i costi, ai volontari viene chiesto di contribuire al viaggio, ma per i più giovani, under 26 anni, ci sono delle agevolazioni. Particolarità dell?Unitalsi è la divisa: per gli under 18, jeans e polo blu; per le giovani e le donne (chiamate sorelle d?assistenza) è invece simile a quella delle crocerossine, mentre per gli uomini (barellieri) ci sono calzoni scuri, camicia chiara e giacca da lavoro blu. «L?uso della divisa nasce da due esigenze: il senso di appartenenza e il riconoscimento immediato del volontario da parte del malato», conclude la Favulli che sottolinea un ultimo particolare, ?l?andare con?: «Accompagnare l?ammalato alla grotta è un modo per seguire Bernardette che non è mai andata sola sul luogo delle apparizioni».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA