Certo è ben strano il fatto che il Manifesto almeno due volte l’anno gridi alla crisi più nera con raccolte fondi straordinarie, aumenti del prezzo di copertina e via dicendo.
Ma com’è possibile? Il Manifesto incassa ogni anno 4/4,5 milioni di euro dalla legge per l’editoria come cooperativa, vende 20/25mila copie, i giornalisti hanno stipendi calmierati dal direttore in giù che poco tempo fa in tv ha esibito una busta paga di 1.400 euro.
Valentino Parlato ci aggiorna piangendo sulla raccolta fondi quotidiana, ma un giorno ci spiegherà come vengono spesi i soldi?
E’ mai possibile continuare a chiedere contributi esibendo deficit e allarmi contabili? Vogliamo dire una parola sulla gestione?
Con tutta la simpatia e la promessa di un contributo che inizia col continuare ad acquistare il Manifesto anche a prezzo maggiorato.
Però, ragazzi, anche un po’ di trasparenza, please.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.