Welfare

Padre Fabio Motta: «Con il Pime a scuola di integrazione e di solidarietà»

Fabio Motta, responsabile dei campi, spiega che la proposta milanese e quella di Sotto il Monte nascono «con la Pastorale migranti della diocesi per creare occasioni di incontro in un Milano multietni

di Antonietta Nembri

In una parrocchia di Milano, a Sotto il Monte Papa Giovanni XXIII (BG) e a Busto Arsizio (VA): sono le sedi dei campi del Pime, il Pontificio istituto missioni estere (www.pimemilano.com), proposti a giovani e adolescenti. Padre Fabio Motta, responsabile dei campi, spiega che la proposta milanese e quella di Sotto il Monte nascono «con la Pastorale migranti della diocesi per creare occasioni di incontro in un Milano multietnica».
Chi partecipa al campo multiculturale?
Sono ragazzi che vivono a Milano, italiani e non. Quest?anno la proposta è estesa anche agli adolescenti, oltre settanta, per i quali ci siamo spostati, nello stesso periodo, nella bergamasca. L?obiettivo è quello di favorire l?integrazione, che già avviene a scuola, anche in ambito ecclesiale.
Perché la proposta di Busto Arsizio è diversa?
Perché è il classico campo di lavoro organizzato dalla sede locale del Pime da moltissimi anni. Quest?anno, per la prima volta, avremo un?anteprima di quattro giorni con gli adolescenti. L?obiettivo è trovare un equilibrio tra la proposta formativa, l?esperienza di fede e l?incontro tra giovani.
Come si svolge la giornata?
Per sostenere due progetti del Pime, a pomeriggio viene realizzata la raccolta di materiale usato. Al mattino, invece, preghiere e testimonianze dal mondo missionario: l?invito ai giovani che arrivano da tutta Italia è quello di aprirsi proprio all?idea della missione. (A. Ne.)

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