Volontariato
Fse. Il comitato organizzatore scrive a Casini
Il testo della lettera inviata al presidente della Camera e dei gruppi parlamentari in previsione del dibattito di domani: "Firenze non ha nulla da temere"
Riceviamo e pubblichiamo.
In occasione del dibattito parlamentare sul Forum Sociale Europeo previsto per domani alla Camera, gli organizzatori del Forum hanno inviato una lettera al presidente della Camera Casini e ai presidenti dei gruppi parlamentari in cui auspicano che il dibattito contribuisca a metter fine al clima di allarme e di denigrazione nei confronti di un evento ricco di contenuti importanti, preparato da mesi da centinaia di associazioni europee.
Gli organizzatori hanno indetto una conferenza stampa per domani, martedì 29 ottobre, alle ore 17.00, a Firenze, presso la Casa del popolo Il Progresso, in via Vittorio Emanuele 136 per fornire le prime valutazioni sullo svolgimento del dibattito parlamentare.
Di seguito il testo della lettera.
Firenze, 28 ottobre 2002
Onorevole Presidente,
Onorevoli Presidenti dei Gruppi parlamentari,
domani la Camera affronterà una discussione in merito al Forum Sociale Europeo, che si terrà dal 6 al 10 novembre a Firenze.
Avremmo apprezzato molto questa scelta, se fosse nata da una volontà di dibattito intorno ai temi che il Forum di Firenze affronterà: la lotta al neoliberismo, la guerra, il razzismo, i diritti sociali e di cittadinanza, la democrazia. Questioni che hanno a che fare con il presente e il futuro del nostro continente e del mondo intero, intorno alle quali si deciderà la cifra politica, morale e civile dei prossimi decenni nel pianeta.
Speriamo che ciò si realizzi comunque, nonostante il tentativo di molti di alzare intorno a questo evento un grande allarme, tentativo che ha coinvolto direttamente anche il Governo.
Il Forum Sociale Europeo sarà il primo incontro continentale dei movimenti sociali mai realizzato. E’ parte del processo di convergenza globale nato a Porto Alegre con il Forum Sociale Mondiale, nella cui Carta dei Principi ci riconosciamo. E’ figlio delle mobilitazioni e dell’impegno civile che la società europea esprime legittimamente in tutti i paesi del continente. E’ l’espressione di una cittadinanza viva e praticata, che considera la critica, la proposta, la ricerca e la pratica di alternative al sistema esistente come il sale della democrazia.
E’ un libero incontro di cittadini e cittadine che intendono esercitare i diritti universali e costituzionali di riunione, di espressione e di manifestazione, attraverso la realizzazione del Forum, degli eventi culturali previsti, del grande corteo contro la guerra del 9 novembre.
Firenze non ha nulla da temere: il Forum Sociale Europeo sarà un grande evento, che merita tutta l’attenzione e il senso di responsabilità che meritano i grandi eventi – in gran numero ospitati con frequenza nel nostro paese.
Proprio nei giorni in cui abbiamo formalmente definito a Firenze tutti gli accordi e le formalità necessarie allo svolgimento del Forum, la campagna allarmistica che da mesi opprime la città si è spostata sul livello nazionale, arrivando a coinvolgere anche le istituzioni democratiche e il Parlamento Italiano.
Abbiamo ascoltato in questi giorni, da fonti governative ufficiali e direttamente anche dal Ministro dell’Interno, di gravi rischi e pericoli che si prospetterebbero intorno all’evento che da mesi stiamo costruendo, in una relazione positiva con gli Enti Locali fiorentini e con i responsabili dell’ordine pubblico della città. A noi, organizzazioni promotrici italiane ed europee, non risulta niente di tutto questo.
Rileviamo che e’ in atto una campagna diffamatoria contro il Forum Sociale Europeo con un obiettivo tutto politico, tesa a snaturare il carattere e il senso dell’evento, a isolarlo dall’opinione pubblica, a danneggiarne lo svolgimento e gli esiti.
Noi sentiamo di avere il diritto e il dovere di contestare fino in fondo questa operazione, e di chiedere a tutti i cittadini democratici, alle forze politiche e sociali la massima solidarietà. E’ legittimo contestare le nostre idee, ma ciò deve avvenire – come è giusto – solo ed esclusivamente sul piano della politica.
Chiediamo che venga sgomberato il campo da ogni manovra oscura e che tutta la gestione dell’ordine pubblico a Firenze avvenga nel rispetto dei diritti democratici e civili dei cittadini italiani ed europei.
Ciascuno deve assumersi le sue responsabilità. Chi oggi agita lo spettro della violenza sappia che – questo sì- è un modo per costruire il palcoscenico a cui il Ministro degli Interni ha fatto riferimento.
La stessa scelta di applicare il comma 2 dell’articolo 2 del Trattato di Schengen – per la prima volta utilizzato in assenza di un vertice istituzionale – rischia di generare l’unico vero elemento di tensione che si riverbererebbe sulla città di Firenze, se ci saranno controlli indiscriminati, respingimenti di massa, il blocco di intere delegazioni come è gia accaduto in passato.
Noi chiediamo garanzie democratiche. L’Europa dei cittadini sta nascendo. Di eventi come questi si riempirà l’Europa, nei prossimi anni. Sentiamo di non poter transigere su questioni di principio in queste ore, perchè una Europa che neghi l’esercizio della partecipazione e della cittadinanza attiva è una Europa senza democrazia.
Certi di incontrare la vostra attenzione intorno a questi valori, confidiamo che la Camera dei Deputati voglia dare al paese messaggi chiari e univoci per la difesa dei diritti democratici.
Vi ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo a vostra disposizione, disponibili se lo riterrete a ulteriori contatti e colloqui.
Il Comitato Organizzatore del FSE
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