Salute

Apre la “Cjase San Gjâl”

Si inagura oggi - venerdì 16 giugno alle ore 17 - il nuovo servizio di continuità assistenziale a San Giacomo di Ragogna (UD)

di Redazione

Si apre oggi, venerdì 16 giugno, il nuovo servizio attivato da Comune, Azienda sanitaria n. 4 e Cooperativa Itaca, che gestisce il servizio, a San Giacomo di Ragogna. Denominato “Cjase San Gjâl” si tratta di un servizio di continuità assistenziale rivolto agli ospiti disabili del Dipartimento di salute mentale di Udine. “L’obiettivo comune e condiviso anche con il Dipartimento dei servizi sociali dell’Azienda -spiega Ardea Moretti, responsabile area psichiatria della Cooperativa Itaca-, è di garantire un passaggio il più sereno e tranquillo possibile ad una decina di persone che, dall’interno dell’ex-ospedale psichiatrico di Udine, trovano così una soluzione abitativa e assistenziale diversa”. Cjase San Gjâl è una bella costruzione nel comune di Ragogna. Vicina al municipio, poco sotto il polo ambulatoriale, era stata costruita grazie ai fondi raccolti nella comunità di San Gallo in Svizzera, da cui il nome, dopo il terremoto del 1976. Per alcuni anni ha accolto persone anziane, ora il Comune di Ragogna, grazie anche ad alcuni contributi regionali, ha provveduto a ristrutturarla e adeguarla per renderla disponibile a persone con handicap. Disposta su un unico piano, Cjase San Gjâl è senza alcuna barriera architettonica, dispone di un ampio ingresso-salotto, una cucina, ripostigli, stanze per gli operatori, servizi igienici per gli ospiti, servizi igienici per gli operatori, camera da letto per l’operatore della notte. Le stanze riservate agli ospiti sono da due posti letto, ognuna con il proprio bagno. “Il progetto di Cjase San Gjâl è quello di lavorare con alcuni degli ultimi ospiti ancora presenti nell’area di Sant’Osvaldo a Udine -prosegue Ardea Moretti della Cooperativa Itaca. Abbiamo così iniziato a stare con loro in quelli che sono chiamati gli appartamenti dell’11 bis, ex-fogolârs (perché negli anni ’70 erano stati ristrutturati per essere casette di tipo familiare, alternative ai grandi reparti del manicomio). Una strada percorsa perché si intravvedeva alla fine una possibilità di arrivo in altro, altro che fosse “fuori da lì”. Oggi quel traguardo è stato raggiunto e si può pensare a nuove partenze. E’ stato raggiunto grazie alla volontà congiunta del Dipartimento di salute mentale e di quello dei Servizi sociali, oltre che alla disponibilità del Comune di Ragogna e, credo di poterlo dire, della nostra Cooperativa, di tutti i nostri soci che hanno seguito gli ospiti a Ragogna. A loro si sono aggiunte persone del posto, che sono state assunte per collaborare nella conduzione della casa”. “C’è ancora molto da fare. Molto da lavorare. Conosciamo il Comune di Ragogna, tanto piccolo quanto accogliente -ancora Moretti-, perché lavoriamo già in un’altra piccola comunità di accoglienza. Conosciamo il bar, la parrucchiera, il fornaio, un signore che aiuta a tagliare l’erba. Vorremmo lavorare con le associazioni, la parrocchia, i gruppi presenti e sensibili alle tematiche dello svantaggio. Per adesso ci siamo impegnati nell’avvio, abbiamo concentrato l’attenzione sugli ospiti”. La giornata inaugurale vuole essere speciale. Perché con Azienda sanitaria e Amministrazione comunale, Itaca ha inteso preparare una inaugurazione “aperta”, intesa come momento di avvio per una collaborazione con il territorio, che permetta agli ospiti di Cjase San Gjâl di uscire e ad altri entrare, sia se fossero necessarie delle accoglienze, sia per un semplice interscambio. Il programma inaugurale prevede alle ore 17 il ritrovo presso la struttura, alle 17.15 la celebrazione della Santa Messa officiata da don Antonio Cappellari e benedizione di Cjase San Gjal, alle 18 il saluto delle autorità. La giornata di festa si concluderà con il tradizionale momento conviviale. Info: www.itaca.coopsoc.it


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