Formazione

Chi fa i conti al Governo

Ecco i sette i principali protagonisti dell’economia nel governo Prodi II, rappresentanti di culture economiche molto diverse tra di loro

di Redazione

Ecco i sette i principali protagonisti dell?economia nel governo Prodi II. Rappresentano culture economiche molto diverse tra di loro. Da una parte i modernizzatori alla Bersani, dall?altra i rigoristi conservatori alla Visco.

Pierluigi Bersani. Un antistatalista a sinistra
Pierluigi Bersani, classe 1951, laureato in filosofia all?università di Bologna, è stato dal 1993 al 1996 presidente della Regione Emilia Romagna. Ministro dell?Industria nel primo governo Prodi, dal 1999 al 2001 diventa ministro dei Trasporti e della navigazione. Membro della segreteria nazionale del partito dei Democratici di sinistra, ne è responsabile del dipartimento economico. Ministro per lo Sviluppo economico, spetterà a lui occuparsi di molteplici questioni che spaziano dal rilancio del tessuto produttivo alla riqualificazione del sistema cooperativo, dalla valorizzazione dei distretti industriali alle politiche per il Mezzogiorno, dai rapporti con i consumatori a quelli con i sindacati, sino alle politiche energetiche.

Favbio Gobbo. Un ?pallino? per la concorrenza
Fabio Gobbo, classe 1947, laureato in scienze politiche, indirizzo economico, con Romano Prodi all?università di Bologna nel 1970, è ordinario di Economia industriale presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma dove insegnava anche Economia della concorrenza e della regolazione. Già membro dell?Autorità antitrust, dal 1990 al 1997, e del comitato scientifico dell?istituto di studi economici Nomisma, è stato capo di gabinetto al ministero dell?Industria con Enrico Letta, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Tra i massimi esperti di politiche della concorrenza, nella sua sfera di competenza ricadranno soprattutto le questioni attinenti la regolamentazione dei servizi pubblici, nazionali e locali.

Enrico Letta. Il tifoso della sussidiarietà
Enrico Letta, classe 1966, laureato in diritto internazionale all?università di Pisa e allievo di Beniamino Andreatta all?Arel – Agenzia di ricerche e legislazione di cui è segretario generale dal 1993, è sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Già ministro delle Politiche comunitarie e dell?Industria, rispettivamente nel primo e secondo governo D?Alema, è responsabile economico della Margherita. Convinto europeista, è un aperto sostenitore delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni (suoi i primi rilievi sull?operazione Autostrade-Albertis) e della responsabilità sociale d?impresa. È un grande sostenitore del principio di sussidiarietà: nella scorsa legislatura è stato uno dei promotori dell?Interguppo. Ha sostenuto e firmato anche per la +Dai -Versi.

Tommaso Padoa Schioppa. Il bocconiano europeo
Tommaso Padoa Schioppa, 65 anni, si è laureato all?università Bocconi di Milano nel 1966 e ha ottenuto nel 1970 il Master of Science al Mit- Massachusetts Institute of Technology di Boston. Già direttore generale della direzione Affari economici e finanziari della Commissione europea, vice direttore generale della Banca d?Italia e presidente della Consob, è stato dal 1998 al 2005 membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Ha ricevuto sei lauree honoris causa. Nominato dal presidente del Consiglio, Romano Prodi ministro per l?Economia, a lui spetterà il compito di tenere sotto controllo il bilancio dello Stato, facendo progressivamente rientrare il deficit pubblico senza tuttavia penalizzare la crescita.

Roberto Pinza. Il riformatore delle fondazioni bancarie
Roberto Pinza, classe 1941, laureato in giurisprudenza, è avvocato civilista. Eletto al Parlamento italiano per la prima volta nel 1992 per la Democrazia cristiana (area Beniamino Andreatta), oggi è iscritto alla Margherita, partito per il quale nella scorsa legislatura è stato capogruppo in Commissione Finanze. È stato sottosegretario al ministero del Tesoro con Prodi nel 1996 e con D?Alema nel 1999. In questa veste, ha ?firmato?, insieme all?allora ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, la legge di riforma delle fondazioni bancarie, rendendole a tutti gli effetti organismi privati impegnati nel non profit in settori di pubblica utilità. È stato nominato sottosegretario al ministero dell?Economia con Tommaso Padoa Schioppa.

Massimo Tononi. Da Goldman Sachs al governo
Massimo Tononi, 41 anni, laureato in economia aziendale all?università Bocconi di Milano nel 1988, nel periodo che va dal 1988 al 1993 lavora presso l?ufficio di Londra della banca d?affari Goldman Sachs, occupandosi soprattutto di fusioni e acquisizioni tra imprese. Nel 1993 diviene assistente personale di Romano Prodi, all?epoca presidente dell?Iri, contribuendo all?avvio del processo di privatizzazione delle aziende controllate dall?Istituto per la ricostruzione industriale. Nel 1994 torna alla Goldman Sachs dove assume il ruolo di managing director e vi rimane fino al maggio 2006 quando viene nominato sottosegretario al ministero dell?Economia. La sua azione sarà ispirata al massimo rigore e contenimento delle spese pubbliche.

Vincenzo Visco. Il ?diffidente? del non profit
Vincenzo Visco, classe 1942, laureato in giurisprudenza e specializzato in economia presso le università di Berkley (Usa) e York (Regno Unito), è ordinario di Scienze delle finanze all?università La Sapienza di Roma. Deputato e senatore per più legislature, prima come indipendente di sinistra e poi nel gruppo Pds- Democratici di sinistra, è stato ministro delle Finanze nel governo Prodi (1996) e nei governi D?Alema (1998 e 1999) e ministro dell?Economia nel governo Amato (2000). Sottosegretario al ministero dell?Economia, ha ricevuto dal ministro Tommaso Padoa Schioppa le più ampie deleghe concernenti le finanze e la lotta all?evasione fiscale. Non ha mai mostrato particolare ?sensibilità? per una fiscalità di favore per il non profit.

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