Politica

Deleghe sociali, tanta co-gestione

Governo. Braccio di ferro Ferrero-Bindi-Melandri / In alcuni ambiti il ministro della Solidarietà sociale avrà una titolarità condivisa con altri colleghi. Vediamo come

di Benedetta Verrini

Deleghe in ?affidamento misto?, ?cogestione?, ?titolarità congiunta?, se non pure in ?avvalimento?: è la soluzione (lessicale e sì, anche organizzativa) trovata dal presidente Prodi, dopo giorni di difficili trattative svolte dal sottosegretario Enrico Letta, per l?area del sociale. Dopo il famigerato ?spacchettamento?, molti degli incarichi del Welfare si sono trovati contesi da (almeno) tre diversi ministeri: quello della Solidarietà sociale di Paolo Ferrero (nella foto), quello della Famiglia di Rosy Bindi, quello di Sport e giovani di Giovanna Melandri. Proprio le neo ministre hanno lottato a lungo, anche nella seduta del Consiglio del 9 giugno, per vedersi attribuire in via esclusiva alcune competenze che ritenevano proprie.
La soluzione, di compromesso, si trova tutta nell?emendamento che il governo ha presentato a integrazione del decreto legge sul «riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri», attualmente in discussione alla commissione Affari costituzionali del Senato. Allora, ricapitoliamo. Al ministro Ferrero vanno le deleghe su Fondo sociale nazionale, vigilanza sui flussi degli extracomunitari, anziani, associazionismo sociale, disabilità, inclusione sociale, Liveas, monitoraggio delle politiche sociali e volontariato. Sulla previdenza il ministro ha mantenuto una co-vigilanza con il ministro del Lavoro, Cesare Damiano.
La responsabilità politica sul servizio civile (che dovrebbe essere attribuito al sottosegretario Cristina De Luca) sarà in capo alla Solidarietà sociale con la formula del (sic) ?avvalimento? (di risorse finanziarie, umane e strumentali) della Presidenza del Consiglio, presso cui rimane incardinato l?Ufficio nazionale. Trasferimento completo, invece, per il Dipartimento Antidroga (soppresso dalla Presidenza del Consiglio), le cui politiche passano in toto a Ferrero, insieme all?Osservatorio sulle tossicodipendenze.
Per l?area famiglia e minori, Ferrero-Bindi-Melandri dovranno sperimentare forme di co-gestione e co-vigilanza. Le campagne sull?affido e le adozioni internazionali passeranno a Rosy Bindi, il Centro di documentazione sull?infanzia e l?adolescenza di Firenze in co-vigilanza Bindi-Ferrero. Per le unioni civili e i Pacs si profila una titolarità congiunta tra Rosy Bindi e Barbara Pollastrini, ministro alle Pari opportunità. L?Agenzia nazionale per la gioventù passerà, a sua volta, a Bindi e Melandri. In co-vigilanza, chiaro.

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