Cultura

Callipo: al governo chiedo per la Calabria sicurezza, non assistenzialismo

Il presidente di Confindustria Calabria è intervenuto oggi al direttivo di viale Astronomia invitato dal presidente Montezemolo a riferire sulla sistuazione calabrese

di Redazione

?Abbiamo bisogno di sicurezza, non di contributi né di assistenzialismo. Non abbiamo bisogno di altro, solo di lavorare con tranquillità. Da noi c?è una criminalità esasperata ed è questo il problema principale che questo governo deve affrontare con determinazione”. E? Filippo Callipo, presidente di Confindustria Calabria, a riassumere così, lasciando il direttivo di Confindustria, le ragioni che lo hanno portato ieri ad annunciare che non farà più nuovi investimenti in Calabria. Ospite oggi del Parlamentino di viale dell’Astronomia Callipo ha illustrato le ragioni del suo no anche agli industriali e al presidente Luca Cordero di Montezemolo. Sarà proprio il leader degli imprenditori, come riferisce sempre Callipo, a girare le richieste degli industriali calabresi nell?incontro di domani con il premier Romano Prodi. ?Montezemolo mi ha invitato perché presentassi la situazione che noi viviamo a tutto il direttivo ma soprattutto perché voleva sapere da me che cosa presentare, domani a Prodi, come richieste per la Calabria. E io dico che la nostra richiesta è una sola: sicurezza, sicurezza, sicurezza?. La realtà che invece vivono gli imprenditori calabresi è una realtà pesante fatta di criminalità e insicurezza. Per questo, conferma ancora Callipo, ?io lascerò la Calabria per alcune iniziative”. La produzione di tonno resterà, ?non posso mettergli le ali?, ma prenderanno altre strade tutti i nuovi investimenti. Prima di farli in Calabria ci penserò molto bene?. Callipo dunque lascerà la Calabria ma, ha puntualizzato, non si dimette da Confindustria per protesta. ?C?è stato un equivoco -spiega- io sono in scadenza da mandato. La mia quindi è una scadenza naturale. Ma il problema vero è un altro, è l?amarezza di come lascio una Confindustria regionale senza essere riuscito a scalfire o modificare anche lievemente, quei rapporti consolidati tra criminalità, politica e alcuni tipi di imprenditori che purtroppo sono presenti nella nostra regione?. Questo, per Callipo, è il problema principale ?non le mie dimissioni?. La situazione, d?altra parte, ripete, è grave ?ma nessuno protesta: hanno paura e terrore?. E le cose, anche dopo l?omicidio Fortugno, non sono cambiate: ?Non ho sentito il ministro dell’Interno del governo Prodi. Avevo sentito, a suo tempo, il ministro Pisanu ma non ho poi visto niente. Le cose sono rimaste come prima?.

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