Famiglia

Stromboli: completati sei nuovi rifugi

I sei rifugi ''shelter'', informa una nota del dipartimento della Protezione Civile, hanno lo scopo di accogliere e dare riparo agli escursionisti ed ai ricercatori

di Carmen Morrone

I rifugi possono accogliere chi sale nella zona sommitale del vulcano, nell’eventualita’ in cui si verificassero cadute di materiale vulcanico a seguito di esplosioni di maggiore intensita’. I rifugi sono stati collocati a gruppi di due su tre distinte zone dell’Isola: nella Valle della Luna (quota 700 m); in localita’ Pizzo (quota 860 m) ed a quota 800 m in localita’ Roccette. L’iniziativa, spiega la nota, si inserisce nell’ambito di un piu’ ampio programma di interventi di mitigazione del rischio vulcanico realizzati in loco a partire dall’eruzione verificatasi tra il 2002 ed il 2003, con l’obiettivo di poter garantire ampi margini di sicurezza agli abitanti ed ai numerosi escursionisti che raggiungono Stromboli. Il progetto del Dipartimento della Protezione Civile, e’ stato realizzato in collaborazione con l’Universita’ degli Studi della Basilicata ed in particolare dal Dipartimento Strutture, Geotecnica e Geologia applicata all’Ingegneria. La realizzazione degli ”shelter”, a basso impatto ambientale nel rispetto dell’ecosistema dell’isola, rappresenta solo l’ultima di una serie di iniziative gia’ portate a termine come l’esercitazione sul rischio ”tsunami”, il miglioramento della rete di monitoraggio del vulcano, la costruzione del nuovo molo di Ginostra, la creazione di nuovi sentieri per le escursioni e l’informazione alla popolazione. La rapida realizzazione, soltanto tre giorni di lavoro, e’ stata possibile grazie al trasporto in quota dei materiali con gli elicotteri S64 Erickson Air Crane del Dipartimento della Protezione Civile. E’ utile ricordare che l’accesso alla zona dei crateri e’ consentita solo a gruppi di persone accompagnate dalle guide alpine e vulcanologiche che sono in costante contatto radio con il COA (Centro Operativo Avanzato) del Dipartimento della Protezione Civile. Il Dipartimento fornisce quindi alcune caratteristiche tecniche degli ”schelter”. Capacita’ di resistere all’urto di un masso di 0.50 m di diametro e 150 kg di peso che colpisce lo ”shelter” ad una velocita’ maggiore di 200 km orari; adeguate fondazioni e relativi ancoraggi in grado di resistere alla forza d’urto mantenendo stabile lo ”shelter” a spostamenti e rotazioni; capacita’ di resistere all’azione di agenti chimici aggressivi del vulcano quali l’anidride solforosa o l’acido solfidrico; le strutture metalliche dello ”shelter” sono schermate dalle scariche atmosferiche; lo ”shelter” ha un ingombro complessivo, inclusa la fondazione, di metri 4,16 x 2,25 x 2,40, per un peso totale di circa 20 tonnellate.


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