Cultura

Treviso: oltre 400 a marcia per hospice

Grande festa per l'anniversario della prima pietra della struttura dell'Advar per i malati terminali

di Giampaolo Cerri

Erano in più di quattrocento stamattina i cittadini accorsi per la prima edizione di “In marcia per l’Hospice”: una camminata di quasi 5 chilometri che si è snodata ieri per le strade del centro storico di Treviso (dalla Pescheria al Calmaggiore al Duomo) per poi proseguire fuori mura, a Santa Bona fino alla struttura di via Fossaggera. Il corteo, “scortato” dalla Banda e dalle majorettes di Maser, aveva come unica coreografia i mille palloncini colorati che sono stati consegnati al momento della partenza per poi essere “liberati” all’arrivo: mille palloncini di speranza che hanno accompagnato la passeggiata di tutti coloro che hanno voluto dimostrare la propria solidarietà al progetto portato avanti da più di tre anni dall’Advar. Il 27 ottobre è una data significativa per chi lavora con e per l’associazione intitolata ad Alberto Rizzotti: si tratta infatti del primo anniversario della posa della prima pietra che dal 27 ottobre dello scorso anno ha portato tanti altri mattoni di solidarietà alla struttura che è ormai arrivata agli impianti. La marcia non sarebbe stata possibile senza la straordinaria mobilitazione della sezione di Treviso dell’Ana che ha garantito tutto il servizio d’ordine e che ha curato l’accoglienza e il ristoro dell’arrivo. «E’ un momento davvero speciale e commovente», ha detto la presidente Anna Mancini, «e sono veramente felice e stupita di vedere tanti volti a dimostrazione di come il nostro progetto sia appoggiato e condiviso. Spero davvero che la prossima edizione della nostra marcia ci conduca davvero all’inaugurazione della struttura». Il momento di festa e di convivilità è stato nutrito dalle parole di Raffaello Tordini, presidente del Gruppo Anziani di Santa Bona che fin dall’inizio ha dimostrato tutta la solidarietà per questa iniziativa inserita nel territorio del quartiere: Tordini ha consegnato ad Anna Mancini le chiavi simboliche dell’Hospice e ha voluto dimostrare ancora una volta, con la sua presenza, di accompagnare e condividere il progetto dell’Advar. Il momento di festa è stato poi accompagnato dalle note del Coro dell’Ana di Preganziol che ha fatto da sfondo al momento del pranzo. Ma il cammino per arrivare all’Hospice è ancora lungo: mancano ancora poco meno di un milione di euro per arrivare al suo completamento ed assicurare così a tanti ammalati e alle loro famiglie il conforto di un ambiente più sereno per attraversare il momento più delicato della vita.


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