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Teatro Mosca; Cecenia, una scheda

La cronologia della Repubblica caucasica ricca di petrolio

di Redazione

Ricca di petrolio, situata nel cuore del Caucaso, con una superficie di poco più di 12mila metri quadrati, la Cecenia – prima delle due guerre con la Russia – aveva una popolazione di 1,2 milioni di abitanti, la maggior parte dei quali di religione musulmana. Negli ultimi anni, centinaia di migliaia di persone sono fuggite dalla repubblica separatista caucasica. La maggior parte della popolazione e’ concentrata nella capitale Grozny, la ”terribile”. 1858 – Dopo decenni di resistenza, la Cecenia viene conquistata dalla Russia a seguito della sconfitta del leggendario Imam Shamil e dei suoi guerriglieri, che volevano creare uno Stato islamico. 1922 – La Cecenia diventa una regione autonoma 1934 – Viene creata la Repubblica autonoma di Cecenia-Inguscezia all’interno dell’Unione sovietica 1944 – Stalin deporta in Siberia e nelle Repubbliche dell’Asia centrale centinaia di migliaia di ceceni, accusati di collaborazionismo con Hitler. Nikita Krusciov ripristina la Repubblica autonoma di Cecenia-Inguscezia 1991 – Il leader comunista Doku Zavgayev viene rovesciato. Dzhokhar Dudayev vince le elezioni presidenziali e proclama l’indipendenza della Cecenia 1994 – In dicembre, le truppe russe entrano in Cecenia nel tentativo di reprimere i separatisti. Oltre centomila persone restano uccise negli scontri con l’esercito russo 1996 – In aprile, Dudayev resta ucciso in un attacco missilistico, gli succede Zemlikhan Yandarbiyev. Il mese successivo, il presidente russo Boris Eltsin e Yandarbiyev firmano un accordo di pace, ma la tregua dura solo fino a luglio. In agosto, i guerriglieri ceceni riescono a riconquistare Grozny. Il generale russo Alexander Lebed e il capo dello Stato maggiore ceceno Aslan Maskhadov firmano gli accordi di Khasayurt sul cessate il fuoco 1997 – In gennaio Maskhadov viene eletto presidente della Cecenia. All’inizio dell’anno, Maskhadov annuncia l’imposizione della sharia, la legge islamica. 1999 – In settembre, a seguito di una serie di attentati terroristi in Russia, costati la vita a 300 persone e attribuiti da Mosca ai separatisti ceceni, le truppe russe, su ordine del presidente Vladimir Putin, tornano nella repubblica caucasica. Nelle settimane successive, decine di migliaia di civili fuggono verso le repubbliche vicine. 2000 – In febbraio i russi riconquistano Grozny. In giugno, Mosca nomina l’ex mufti della Cecenia, Akhmad Kadyrov, capo dell’amministrazione cecena, che risponde direttamente a Putin. 2001 – In gennaio, Putin trasferisce il controllo delle operazioni in Cecenia al servizio segreto federale (Fsb). Stanislav Ilyasov viene nominato primo ministro del governo filorusso.


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