Famiglia

Francia: la giornata di solidarietà sotto accusa

Dal 2005, il governo francese organizza una raccolta fondi nel giorno di Pentecoste. Ma le polemiche esplodono sulla gestione degli investimenti solidali

di Joshua Massarenti

Era l’estate del 2003. Sotto un sole infernale, centinaia di anziani morirono nella più totale indifferenza delle autorità pubbliche, incapaci di offrire un’assistenza sanitaria adeguata a chi si trovava in pericolo di vita. Lo scandalo fu tale da spingere il governo francese a creare una giornata della Solidarietà fissata nel giorno di Pentecosta.

Invitando i lavoratori a dedicare un giorno di lavoro non remunerato, lo Stato sperava di raccogliere due miliardi di euro da destinare ai servizi di assistenza a persone non autonome. Obiettivo raggiunto nel 2005, anno I della Giornata della Solidarietà. Ma a un anno di distanza, già piovono le accuse sul modo con cui i fondi raccolti sono stati spesi.

I soldi sono gestiti dalla cosidetta Cassa nazionale di solidarietà per l’autonomia (Cnsa), un istituto che come spiega Le Monde è una “Cassa che finanzia l’assistenza alle persone anziane e handicappate assumendo nel contempo una missione di direttore d’orchestra”.

“il governo definisce grandi obiettivi nazionali” spiega il direttore della Cnsa. “Annuncia un piano che crea mille posti di accoglienza per anziani o due mila per malati di Alzheimer, poi spetta alla Cnsa distribuire questi posti. Si tratta di pilotare con saggezza la spesa pubblica”.

Sui due miliardi di euro gestiti dalla Cnsa, 1,2 miliardo di euro sono destinati alla terza età, di cui 400 milioni per aiutare i dipartimenti a finanziare l’Aiuto personalizzato per l’Autonomia (Apa) e 800 milioni per sostenere i centri di accoglienza delle persone anziane. Il resto è riservato ai portatori di handicap.

Sulla carta, il progetto convince. Ma nei fatti, le polemiche la fanno da padrone. “I soldi non vanno dove dovrebbero andare” ha denunciato Pascal Champvert, presidente dell’Associazione dei direttori dei centri per anziani. “Su una giornata di lavoro in più, rimane soltanto una mezz’ora destinata a aumentare il numero di operatori impegnati nei centri di accoglienza e nei servizi a domicilio”. Il resto “finisce nelle tasche dello Stato, sempre pronto a risparmiare su tale o tale spesa che preesisteva”. Nel 2006, “si è addirittura chiesto alla Cnsa di finanziare un’inchiesta sulle condizioni di vita delle persone anziane”. Inchiesta per altro finanziata dallo Stato negli precedenti.

Dopo la tragedia dell’agosto 2003, “avevamo chiesto un Piano Marshall, ma a quanto pare non siamo stati ascoltati” ha denunciato Champvert, il quale ha chiesto al premier De Villepin l’organizzazione di una “grande conferenza nazionale” sull’assistenza alle persone della terza età.

L’edizione 2006 della Giornata di Solidarietà è destinata a incrinare ancora maggiormente la sfiducia nei confronti di questa iniziativa sociale del governo di centrodestra. Infatti, i mezzi di trasporto sono rimasti fermi nei depositi, impedendo de facto a molti lavoratori di recarsi sul proprio posto di lavoro in segno di solidarietà. In Francia, non si è mai a corti di idee…

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