Formazione
Mussi e le staminali: le reazioni politiche
Per la Turco è una "decisione pragmatica, che non tocca la legge 40". Per Bobba la posizione di Mussi "non è quella del governo".
di Redazione
La decisione di ritirare la firma dell’Italia dalla pregiudiziale etica sulla ricerca sulle staminali, manifestata ieri dal ministro dell’Universita’ Fabio Mussi, ”non mette assolutamente in discussione la legge sulla fecondazione assistita”. E’ questo il parere del ministro della Salute Livia Turco, espresso a margine del Convegno all’Istituto Superiore di Sanita’ per la Giornata mondiale senza tabacco. Anzi, tale decisione, secondo la Turco, ”consente ai Paesi Europei che hanno una legislazione diversa dalla nostra, di rispettare le loro leggi. Mi sembra una decisione molto pacata”.
Più critico invece Luigi Bobba, eletto per la Marghertita. ”Mussi parla a titolo individuale. Non esiste una presa di posizione del governo italiano in questo senso”. Lo afferma in un’intervista al ‘Giornale’, ricordando che ”in Italia esiste una normativa molto chiara: non si possono distruggere gli embrioni per la ricerca. La sperimentazione sugli embrioni semplicemente non e’ ammessa”. ”Non e’ detto -dice Bobba- che facendo piu’ rumore si ottenga quello che si chiede o che si pretende. Noi abbiamo un programma da rispettare che su questi temi e’ chiarissimo. Io e gli altri cattolici -prosegue- ci atteniamo a quello che ha detto pochi giorni fa il premier Prodi: testa bassa e pedalare. E sulle questioni di principio non ci sara’ nessun cedimento”.
Il senatore dell’Ulivo sottolinea poi che ”nel programma dell’Unione non c’e’ la revisione della legge 40 sulla fecondazione. Le dichiarazioni di Mussi -dice- verranno valutate”. Ricordando poi la pdl presentata da Francesco Rutelli per la ricerca sulle staminali adulte, ”e’ nostra intenzione ripresentarla anche in questa legislatura. Dunque la nostra volonta’ e anche quella del governo vanno in una direzione opposta a quella indicata da Mussi”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.