Famiglia

Monsignor Ravasi vince il “Premio Grinzane Cavour-Alba Pompeia”

A Monsignor Ravasi, autore di oltre centocinquanta pubblicazioni, è riconosciuto il merito di aver valorizzato il territorio prima di tutto come luogo dello spirito

di Paolo Manzo

Monsignor Gianfranco Ravasi, insigne biblista e Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, è il vincitore della V edizione del Premio Grinzane Cavour ? Alba Pompeia, organizzato dal Premio Grinzane Cavour, d?intesa con la Città di Alba e il Comitato Alba-Premio Grinzane Cavour e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. A Monsignor Ravasi, autore di oltre centocinquanta pubblicazioni, è riconosciuto il merito di aver valorizzato il territorio prima di tutto come luogo dello spirito. La natura è argomento centrale in alcune sue opere come I monti di Dio e Le sorgenti di Dio, dove sono passati in rassegna montagne, mari e fiumi dell?Antico e Nuovo Testamento. Da queste pagine emerge un quadro affascinante, ricco di immagini e simboli, che lascia trasparire il profondo afflato spirituale che il tema della natura ha in tutta la tradizione cristiana. La notizia del vincitore è stata data nel corso della conferenza stampa tenutasi venerdì 26 maggio presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte, a Torino. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 14 ottobre 2006, presso il Teatro Sociale di Alba. Il Premio Grinzane Cavour – Alba Pompeia nasce con l?intento di contribuire alla salvaguardia del paesaggio e del territorio, intesi soprattutto come custodi delle culture. L?iniziativa assegna un riconoscimento a persone, enti o istituzioni nazionali e internazionali che si sono distinti per il loro impegno nella promozione e nella valorizzazione dei territori culturali in diversi ambiti: dalla letteratura all?arte, dal giornalismo all?architettura, dalla creatività alla cultura materiale. Le precedenti edizioni del Premio Grinzane Cavour – Alba Pompeia sono state vinte dalla scrittrice inglese Joanne Harris (2002), dalla regista Liliana Cavani (2003), dallo scrittore Mario Rigoni Stern (2004) e dall?architetto Mario Botta (2005). La partecipazione della Città di Alba a questo evento conferma il forte interesse della capitale delle Langhe verso iniziative capaci di far risaltare i legami tra territorio e cultura. Il Premio rientra a pieno titolo fra i progetti del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour volti a valorizzare, con il sostegno della Regione Piemonte, i luoghi letterari, paesaggistici e storici del Piemonte. Un?ulteriore occasione per festeggiare i 25 anni del Premio Grinzane Cavour. MONSIGNOR GIANFRANCO RAVASI ?La vetta di un monte costringe ad alzare lo sguardo verso l?alto; è come se fosse un indice puntato verso il cielo, è il rimando allo zenit e quindi alla luce, all?inaccessibilità, alla trascendenza rispetto all?orizzonte in cui noi siamo immersi quotidianamente. Il monte con la sua cima che sembra quasi perforare il cielo ricalca la posizione eretta dell?uomo che si è alzato dalla brutalità della terra; è una specie di simbolo della vittoria sulla forza di gravità. Tutte le culture hanno ritrovato nel profilo verticale della montagna un?immagine della tensione verso l?altro rispetto al limite terrestre e tutte le religioni vi hanno letto un segno dell?Oltre e dell?Altro divino (I monti di Dio, San Paolo, 2005) Chi è Mons. Ravasi Nato nel 1942 a Merate (Lecco), è sacerdote della diocesi milanese dal 1966. Esperto biblista ed ebraista, è prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano (fondata dal cardinale Federico Borromeo nel 1607) e docente di Esegesi dell?Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell?Italia Settentrionale. Membro della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, dal giugno 1995 è Pronotario Apostolico. Dal 1988 al 2001 ha diretto il Nuovo dizionario di teologia biblica e ha curato la revisione, le introduzioni e le note di varie edizioni della Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. La sua vasta opera letteraria ammonta a circa centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici, con eccezionali interpretazioni della Parola e della valenza poetica dei Testi. Tra queste vanno ricordate le edizioni curate e commentate dei Salmi (in collaborazione con David Maria Turoldo), del Libro di Giobbe (1979; ristampato da EDB nel 2002), del Cantico dei Cantici (EDB, 1992) e di Qohelet (1988, ristampato nel 1996 da Mondadori). Noti al grande pubblico sono I monti di Dio (San Paolo, 2001) e Le sorgenti di Dio (San Paolo, 2005), che ripercorrono rispettivamente il tema della montagna e dell?acqua all?interno del testo biblico, e Ritorno alle virtù (Mondadori, 2005). Tra le altre pubblicazioni ricordiamo: Antico Testamento (Mondadori, 1993); Il racconto del cielo (Mondadori, 1995); La Buona Novella (Mondadori, 1996); Il Dio vicino (Mondadori, 1997); La Parola e le parole (San Paolo, 1999); Apocalisse (Piemme, 1999); Preghiere (Mondadori, 2000); I comandamenti (San Paolo, 2002); Il bello della Bibbia (2004). Nel corso della sua attività, Monsignor Ravasi ha voluto ripensare ciò che era già stato indagato e meditato durante la lunga avventura del pensiero umano, a partire dalle culture primitive e dalle antiche civiltà. In Breve storia dell?anima (Mondadori, 2003) ha analizzato le due sorgenti che alimentano il concetto occidentale di anima: le Sacre Scritture e la cultura greca, con i miti di Psiche e di Orfeo e gli scritti di Platone, Aristotele e Plotino. Promotore di una possibile convivenza tra darwinismo e creazionismo e sostenitore del dialogo tra etica laica e morale religiosa, Monsignor Ravasi unisce alle competenze esegetiche eccellenti doti di comunicatore. Ha collaborato a giornali e ha curato diverse trasmissioni televisive: ha condotto la rubrica domenicale Le frontiere dello Spirito su Canale 5 e ha curato la revisione, le note e i commenti della Bibbia a fascicoli di Famiglia Cristiana. Attualmente collabora con Il Sole 24 Ore e firma la rubrica Il Mattutino sul quotidiano Avvenire. Motivazione del premio Monsignor Ravasi, biblista insigne e Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, è molto conosciuto e amato dal pubblico per i suoi scritti, le innumerevoli conferenze, i programmi radio-televisivi che anima da anni. Maestro della parola, con una straordinaria capacità comunicativa, sa trasmettere a lettori e ascoltatori il fascino della Bibbia, mettendone sempre in luce il rapporto con le richieste profonde dell’uomo d’oggi. Vivificata da un patrimonio di conoscenze poliedrico, che spazia dall’arte alla letteratura, alla musica (è uno dei più raffinati conoscitori di Bach), la sua cultura biblica si fa messaggio vivo trovando vasto ascolto anche fuori della cerchia dei credenti. Padrone di una serie impressionante di lingue antiche e moderne, tra le quali quell’aramaico con cui si sarebbe espresso Gesù, non ha mai reciso i legami culturali e affettivi con la sua terra d’origine di cui è anzi divenuto un prestigioso testimone. Il suo magistero ha tracciato così una sorta di percorso nei territori dell’anima, dove Dio e l’uomo, fede e ragione, natura e grazia si incontrano in gratificante equilibrio. Sulla creatività «L?atto creativo è, infatti, concepito come un intervento divisorio che separa le realtà antitetiche (luce-tenebra, acque superiori o piogge e acque inferiori, a loro volta divise dalla terraferma). Ebbene, la bellezza e la stessa consistenza riposano su questo equilibrio instabile tra terra e mare» (Le sorgenti di Dio, San Paolo, 2005) Sull?eternità «I monti possono alludere anche all?eternità, proprio perché sono considerati dall?antica tradizione cosmologica le prime creature. L?uomo li ?coinvolge? con la sua tecnologia ?scavando gallerie nelle rocce?. Eppure essi rimangono sempre ardui da valicare, soprattutto nelle notti illuni, come ricorda Geremia» (I monti di Dio, San Paolo, 2005) Sulla salvezza «Realtà decisiva nella vita fisica, l?acqua nella Bibbia si trasfigura divenendo simbolo di valori spirituali. Essa non esprime solo l?azione creatrice di Dio ma anche la sua opera storica e salvatrice. È in questa linea che un fenomeno fisico come una gigantesca inondazione, il diluvio, si trasforma in un atto giudiziario divino sul male, eseguito appunto attraverso le acque, ma contemporaneamente si rivela come atto di salvezza per il giusto e grembo ideale per la nascita della nuova umanità » (Le sorgenti di Dio, San Paolo, 2005). Sulla fede «Caro alle tre grandi religioni monoteiste, il monte di Abramo diventa per tutti i credenti quasi l?emblema della fede. Una fede come spesso ce la presenta la Bibbia, cioè non facile e scontata ma simile a una lotta, a una ricerca che coinvolge l?essere intero e che conosce l?oscurità e il silenzio di Dio. Eppure alla fine approda alla luce» (I monti di Dio, San Paolo, 2005). Sul simbolo del nostro tempo «Pensiamo al passato, alla Croce, alla mezzaluna per l?Islam, simboli non solo religiosi ma anche culturali. Pensiamo a cos?era il Partenone per il mondo greco. Oggi invece c?è questo curioso fenomeno. Da un lato l?uomo ha la possibilità di elaborare un numero infinito di simboli, dall?altro ci si avvede come siano caduchi, espressione di società chiuse in se stesse» (Missione Salute on line).


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