Politica

A mezzogiorno la società civile scappa dai poli

Sulle frontiere più calde della lotta per il lavoro e la legalità, il non profit decide di non schierarsi né a destra né a sinistra: «è l’unico modo per ribaltare l’agenda della politica»

di Stefano Arduini

Si chiamano Insieme per la provincia e Decidiamoinsieme, ma corrono da soli. Sono le ?case history? delle prossime elezioni amministrative. Nate nella sorgente della società civile su due frontiere della lotta per la legalità e lo sviluppo, la provincia di Reggio Calabria e la città di Napoli, le liste guidate rispettivamente dall?ex obiettore di coscienza cresciuto nell?Azione cattolica Giuliano Quattrone e dal maestro di strada Marco Rossi Doria assicurano un?iniezione di novità in una campagna elettorale ingessata nel binomio centrodestra-centrosinistra. La loro partecipazione è garantita dalla legge elettorale che alle amministrative consente di scegliere il candidato preferito grazie al voto di preferenza, al contrario di quanto avvenuto nelle recenti Politiche. Insomma, questa volta uno spiraglio dove infilare i temi più cari ai corpi intermedi, esiste.

Quattrone e Rossi Doria promettono di percorrerlo sino in fondo. Con quali obiettivi? Risponde l?animatore del progetto Chance: «Qui a Napoli punto alla poltrona di sindaco, anche se poi la vera vittoria sarà promuovere una città diversa da quella passata, con un governo in cui gli assessori accettino di essere fedeli notai di patti sottoscritti con la cittadinanza». Stessa musica in riva allo Stretto. Fra le priorità indicate dal professor Tonino Perna, deus ex machina della lista, e affidate a Quattrone: la solidarietà con i soggetti deboli o in difficoltà, l?impegno a offrire un?opportunità di lavoro ai giovani laureati destinando almeno il 3% del bilancio provinciale e infine lotta senza quartiere alla ?ndrangheta e alla partitocrazia, favorendo la partecipazione popolare a cominciare dal bilancio partecipativo.

Tutte questioni che sulla carta stanno a cuore anche al centrosinistra. Del resto basta uno sguardo ai curricula di Rossi Doria e Quattrone, il primo ex consulente per i diritti all?infanzia del ministro diessino Livia Turco, il secondo membro del consiglio che ha sostenuto lo storico sindaco di Reggio, Italo Falcomatà, per capire da che parta batte il loro cuore. Questa volta però non ce l?hanno fatta ad ingoiare l?ennesimo boccone amaro: «basta, corriamo da soli». Scorrendo i nomi della squadra di Quattrone si incontrano biografie che hanno fatto dell?impegno sul campo una ragione di vita. Fra gli altri: Mario Nasone, fondatore del centro comunitario Agape e Carmela Zavattieri, direttrice della Caritas di Locri e braccio destro di monsignor Bregantini. «Qui da noi nella quotidiana gestione del potere il centrosinistra non è affatto diverso dal centrodestra. Avevamo di fronte a noi due strade: l?astensione al voto come forma di protesta o percorrere la via dell?autonomia». Quattrone e i suoi hanno deciso di farsi sentire.

A Reggio come a Napoli la frattura si è consumata in un momento preciso: quando i vertici dell?Unione hanno deciso di fare a meno delle primarie. «Da allora», attacca Rossi Doria, «un sacco di persone hanno fatto appello per la mia candidatura. E non venivano solo dal mondo della scuola o del privato sociale». Lo sfidante di Rosa Russo Iervolino e Franco Malvano parla di «civil servant», cioè di gente che lavora nelle pubbliche amministrazioni, ma anche di esponenti di associazioni di imprenditori, Confapi e Unione industriali, per anni vicini alla coalizione di centrosinistra convinti del fatto che in città la destra non va, ma anche profondamente delusi dagli ultimi cinque anni della Iervolino».

Liste civiche avanti tutta, dunque. «L?unico modo perché il centrosinistra non perda la sua anima è quello di aprirsi a un governo civico dei territori». Quattrone ne è talmente convinto che anche in caso di sconfitta (gli altri due candidati presidenti sono Lillo Manti per la Cdl e Pino Morabito per l?Unione) promette di non deporre le armi: «Questa proposta nasce dal mondo dell?associazionismo cattolico e dalla sinistra ambientalista non partitica. Non facciamo politica per le elezioni, ma esattamente il contrario». Gli fa eco Rossi Doria: «La mia è una pattuglia di imprenditori, ma soprattutto di professionisti del sociale, composta da tutor, operatori di strada ed educatori. Non credo proprio che si faranno spaventare da una delusione elettorale. Al contrario dal giorno dopo ci metteremmo al lavoro sul territorio e sui banchi dell?opposizione a fianco delle famiglie, delle donne e dei ragazzi».

  • Ha collaborato Stefania Santamaria
  • 17 centesimi al giorno sono troppi?

    Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.