Non profit

Cini, i salesiani arrivano tra i network internazionali

Sono stati messi a punto gli ultimi dettagli per preparare l’ingresso nel Cini del Vis

di Paolo Manzo

Sommovimenti all?interno del Cini? ? il Comitato italiano network internazionali. Vita ha saputo da fonti autorevoli che durante l?ultima riunione – nella quale è stato stabilito che continuerà il percorso iniziato due anni fa da ActionAid, Terre des hommes, Amref e Save the Children (cui si sono aggiunte dopo Cbm e WWF) – sono stati messi a punto gli ultimi dettagli per preparare l?ingresso nel Cini del Vis, l?ong costituita nel 1986 dal Centro nazionale opere salesiane. Questione di settimane, forse giorni, l?annuncio che apre per la prima volta a un?ong esclusivamente italiana, anche se presente massicciamente in Asia, Africa, America latina e Balcani grazie alla rete salesiana nel mondo. Se c?è chi entrerà nel Cini, ci sono voci insistenti che – a breve – ci sarà anche chi uscirà, nella fattispecie Cbm, ossia la Christian Blind Mission. Qui la conferma manca e molto dipenderà da chi sarà il prossimo presidente di Cbm? Sul viceministro per Cooperazione internazionale? ? tanto rumore per nulla. Questo in sintesi verrebbe da dire a pochi giorni dalla nomina di un sottosegretario agli Esteri che avrà la solita delega per l?Africa e la Cooperazione internazionale. «Per sei mesi ci sono state delle belle discussioni cui hanno partecipato i vertici dei partiti di centrosinistra, a Firenze c?era una sala enorme che scoppiava di gente alla convention dell?Ulivo, ma ora su un tema che aveva messo d?accordo tutti – dall?ex ministro degli esteri Fini ai Ds, passando per la Margherita – ovvero la creazione di un viceministro per la Cooperazione, di una figura forte, oggi nessuno ne parla più». Chiaro come non potrebbe esserlo di più Nino Sergi, presidente di Intersos, che a Vita ammonisce sui rischi di un ?ritorno al passato?: «Il rischio è enorme ed è quello della solita piccola lottizzazione in cui l?unico problema è quello di accontentare la corrente di partito X o Y». Sulla stessa lunghezza d?onda Raffaele Salinari, presidente di Terre des hommes: «Il prossimo responsabile politico della cooperazione sarà frutto delle segreterie dei partiti, e sarà un sottosegretario». Il ministro per la Cooperazione internazionale che? ? avreste voluto. Lettera 22, l?associazione di giornalisti specializzati in temi di politica estera e cultura, ha sentito i principali protagonisti della cooperazione per proporre una rosa di quattro nomi: Emma Bonino, Savino Pezzotta, Sabina Siniscalchi e José Luis Del Roio. Peccato che, oramai, i giochi fossero fatti e che ci si sia dovuti accontentare del ?solito? sottosegretario.


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