Non profit
Le portavoce: passione e lobby in parlamento
Le due nuove elette, Maria Guidotti (Auser) e Vilma Mazzocco (Federsolidarietà), promettono battaglia: dialogo attivo, dinamico e propositivo ma lobiettivo è che la concertazione sul welfare torni a
Non sarà esattamente un caso se, mentre Prodi decideva la nuova compagine di governo, l?assemblea nazionale del Forum del terzo settore eleggeva tutto il nuovo direttivo. Anzi, c?è chi l?ha considerato davvero un buon auspicio. In una ?due giorni? di lavori (che ha compreso anche un cambiamento dello statuto per aumentare il numero dei componenti del Comitato di coordinamento, che sono passati da 9 a 13), il Forum si è dato una nuova veste rafforzata e pronta per giocare un ruolo di primo piano nel dialogo istituzionale sulle politiche di welfare. «Daremo corso a un lavoro unitario e cercheremo di valorizzare il capitale di consenso che ci è stato attribuito», hanno commentato le due portavoce neo elette, Maria Guidotti (Auser) e Vilma Mazzocco (Federsolidarietà).
Entrano Arci, Acli, Mcl…
Due presidenti di grandi realtà, come quasi tutti presidenti sono anche i 13 membri del nuovo Comitato di coordinamento, il direttivo espresso dai 25 del Consiglio nazionale entro il quale sono entrate le rappresentanze di nuove realtà, dall?Arci alle Acli, da Anpas alle Misericordie, fino all?Mcl. Soddisfattissimo per questo nuovo passaggio anche Edoardo Patriarca, che da portavoce uscente aveva con forza auspicato questa nuova fase: «Il Forum in questi anni è cresciuto», dice, «perciò abbiamo cercato di rispondere a questo allargamento. Credo che la sfida di mettere in prima linea i massimi dirigenti delle organizzazioni potrà senz?altro rinsaldare e rinnovare il patto associativo, oltre alle sfide che ci aspettano in questa particolare fase del paese».
«Noi metteremo in campo tutta la nostra passione», conferma la Guidotti. «Nei prossimi mesi faremo un percorso per definire i contenuti e le sfide del Forum, cercando il rafforzamento dell?identità, il rinnovo del dialogo istituzionale sia verticale che orizzontale, la definizione di un profilo propositivo». Si apre una nuova fase di progettualità, aggiunge la Mazzocco, «e, certo, anche di lobbying legislativa».
Ma che tipo di dialogo si aspettano di costruire con il nuovo governo? «Attivo, dinamico, propositivo», dice la Mazzocco. «A prescindere dal dibattito sullo scorporamento del ministero del Welfare e dalla persona chiamata a guidarlo, ritengo che le politiche di welfare nel futuro saranno sempre più legate allo sviluppo, e sempre più trasversali. La coalizione che giunge al governo si è impegnata con il terzo settore in svariati punti del suo programma, perciò valuteremo il suo lavoro partendo senz?altro da questi punti fermi».
… Anpas e Misericordie
E, ancora, sul lavoro che aspetta il Forum la Mazzocco ricorda che i prossimi mesi saranno dedicati a «ridelineare il percorso e la riflessione sulle priorità nelle politiche di welfare, con uno sguardo allargato e attenzione alle reti, dalle associazioni ai Csv. E poi, dobbiamo portare avanti ciò che è frutto del lavoro già fatto dal precedente direttivo, come il Progetto Sud».
Un ulteriore segno del rafforzamento (e anche una volontà di investire) sul Forum arriva anche dal voto unanime sull?aumento delle quote di adesione, quasi raddoppiate. L?elezione del Consiglio nazionale e del Comitato di coordinamento ha portato anche a un dibattito interno tra le associazioni sulle priorità e sul percorso che aspetta il nuovo Forum.
E qui una voce ?controcorrente? è stata quella di Lucio Babolin (Cnca), che si è anche astenuto nella votazione delle portavoce. «Come Cnca abbiamo manifestato un certo disagio», spiega, «per il fatto che è mancata la capacità di eleggere questo nuovo direttivo su una piattaforma chiara di contenuti, ruoli e priorità. Sarà pronta solo tra sei mesi, e noi siamo preoccupati che nel frattempo si perda un?occasione preziosa per dare al Forum maggior forza nell?ambito del dibattito sulla sussidiarietà».
Dissente da questa visione uno dei nuovi presidenti eletti nel Comitato di coordinamento, Fausto Casini, di Anpas: «I contenuti si devono costruire in una successiva fase di elaborazione, non nell?ambito dell?assemblea. Anzi, mi sarei preoccupato se in questa fase di rinnovo del Forum il coordinamento uscente avesse lasciato un?agenda delle priorità» dice. «Il consiglio oggi ha centrato l?obiettivo di rafforzare e allargare la sua struttura, che mi pare già un segno della volontà delle associazioni di rilanciare il Forum. In questo ambito totalmente laico si sta evidentemente cercando di saltare vecchi steccati ideologici e questa sfida sarà raggiunta se il Forum riuscirà, nel suo futuro, a farsi luogo di discussione plurale e anche ?camera di compensazione? degli attriti che si possono creare sul territorio».
Marelli: dibattito positivo
D?accordo anche Sergio Marelli, presidente di Focsiv e dell?Associazione ong italiane, che definisce positivo il dibattito: «Una delle sfide del nostro futuro è proprio quella di dare spazio al confronto e alle voci critiche. Di fronte a questo rafforzamento del Forum, che nasce contemporaneamente al nuovo governo del paese, la speranza è anche di ricominciare a dialogare partendo dalla concertazione, che possa tornare ad essere il metodo di lavoro privilegiato per discutere di welfare».
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