Welfare

Anpas: solidarietà e riconoscimento reciproco internazionale

Cosi il presidente nazionale Fausto Casini al seminario di approfondimento "Istituzioni, volontariato, Ong nella cooperazione internazionale: il ruolo dell'Anpas" sulla cooperazione internazionale

di Paolo Manzo

Si è da poco concluso a Bologna il seminario di approfondimento “Istituzioni, volontariato, Ong nella cooperazione internazionale: il ruolo dell’Anpas” promosso da Anpas ? Associazione nazionale pubbliche assistenze con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, in collaborazione con il Comitato Regionale Anpas Emilia-Romagna. ?Anpas ? ha evidenziato a chiusura lavori il presidente nazionale Fausto Casini – non è un?associazione che si occupi prevalentemente di attività internazionale; ma gli esperti che hanno preso parte al seminario quando hanno parlato di ?valori? ci hanno fatto sentire a casa nostra. I valori di origine delle pubbliche assistenze possono diventare senz?ombra di dubbio i valori di base per le attività internazionali del nostro movimento. Il vero obiettivo è però la contaminazione e su tutto il sistema degli ideali di apertura che si può attuare solo attraverso il nostro motto di sempre ?Prima di fare bisogna saper fare e scegliere che cosa fare? “Nei prossimi mesi ? ha concluso Fausto Casini – Anpas si strutturerà quindi per diventare e per essere una grande risorsa per lo sviluppo dell?unica vera azione di pace possibile: la solidarietà e il riconoscimento reciproco internazionale nell?ambito universalistico della laicità che è all?origine del nostro movimento?. Numerosi ed articolati gli interventi che hanno permesso di tracciare un quadro attuale e le aspettative per il futuro su questo tema essenziale per lo sviluppo dell?intera popolazione mondiale. Per Gianfranco Cattai, membro del Comitato EaS ? Educazione allo Sviluppo ?Le nuove forme e strumenti di Cooperazione Internazionale sono quelli capaci di coniugare attenzione ed interessi di molti, sviluppando la capacita di lavorare in rete e la creazione di sistemi. Mettere a disposizione delle comunità locali le esperienze, i saperi e le conoscenze dei nostri territori, riuscendo a far dialogare le comunità del nord e del sud del mondo. Significa avviare un dialogo a tutto tondo, non solo tra istituzioni o amministrazioni locali ma tra i diversi soggetti che si pongono in reciproca relazione. L?amministratore locale diventa così una sorta di ?armonizzatore? e in quest?ottica gli immigrati possono giocare il ruolo importantissimo di mediatori tra culture, così come i nostri cooperanti volontari tanto spesso sono garanti di rapporti con il sud del mondo? Gianluca Borghi, consigliere regionale Emilia-Romagna non ha usato mezzi termini ?Il nostro ? ha detto – è stato un paese bugiardo, ha mostrato, anzi ostentato una profonda disattenzione nei confronti di una politica estera che vedesse come componente importante il sostegno allo sviluppo sostenibile. Il solo sostegno, dichiarato da subito, è stato quello alle imprese all?estero. O la partecipazione a coalizioni che hanno inteso la guerra come strumento di soluzioni dei conflitti. Ma in contemporanea sono nate nuove reti anche transnazionali, ed una nuova forma di relazioni tra comunità: un multilateralismo nato dal basso, dalle organizzazioni e dalle loro reti. Un?intensa attività che è stata per noi un valore aggiunto alle politiche regionali. Intendiamo ora assumere da subito iniziative x aprire un confronto permanente all?interno della conferenza Stato-Regioni in materia di cooperazione allo sviluppo, varare in autunno il piano regionale triennale ed istituire l?agenzia regionale per la cooperazione internazionale. ?Non c?è pace senza sviluppo; non c?è sviluppo senza sicurezza; ma lo sviluppo e la sicurezza da soli non portano a nulla”. Questa frase di Kofi Annan ben sintetizza la posizione del Presidente dell?Associazione delle Ong italiane Sergio Marelli che ha evidenziato ?La cooperazione non deve essere strumentale per altri fini, non deve essere filantropico assistenzialista e neppure usata in veste scandalistica. Peggio ancora non deve essere oggetto di una politica residuale, come è accaduto invece negli ultimi anni in Italia: che è oggi ultima tra i Paesi donatori. Riteniamo quindi un ottimo passo del Governo Prodi l?aver accolto la nostra proposta ed aver istituito un Vice Ministro agli Esteri con delega alla Cooperazione internazionale. Speriamo sia l?avvio di un nuovo percorso di dialogo e di iniziativa per il nostro Paese e le Ong. Un?ultima nota: bene che le regioni si dotino di agenzie regionali per la cooperazione allo sviluppo, purché queste siano luoghi di co-decisione e di valorizzazione dei soggetti della società civile locale, ma evitando di trasformarsi in 21 Ministeri degli Affari Esteri dislocati sul territorio nazionale?. La Presentazione di alcune esperienze di Cooperazione Internazionale realizzate da Anpas nazionale, dai Comitati Regionali, dalle Pubbliche Assistenze e da Anpas Solidarietà Internazionale, precedute dalla relazione di Luigi Negroni, responsabile nazionale delle adozioni e attività internazionali, ha mostrato quanto vivo profondo e sentito sia l?impegno profuso dai volontari e quanto questo tema sia vivo e portante per l?associazione che si occupa di cooperazione internazionale sin dal 1990.


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