Formazione

Calcio: rivoluzione non profit

«Le associazioni calcistiche tornino ad essere senza scopo di lucro». L’appello del settimanale Vita in edicola da oggi 19 maggio, raccolto dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino...

di Redazione

«Stop alle società con scopo di lucro. Le associazioni calcistiche tornino ad essere senza scopo di lucro». L?appello del settimanale Vita in edicola da oggi 19 maggio, raccolto dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino, da esponenti dello sport di base e da esperti del settore come l?economista Marco Vitale, il giornalista Candido Cannavò e il presidente del Csi Edio Costantini. Vita non profit magazine in edicola da oggi 19 maggio, lancia una proposta rivoluzionaria per restituire credibilità al calcio: cancellare la riforma del 1996 (l.586) che aveva sancito l?abolizione del divieto di scopo di lucro e la possibilità di quotazione in borsa per le società professionistiche. L?appello è stato subito raccolto da diversi esponenti dello sport, della società civile e della politica. Primo fra tutti il sindaco di Torino Chiamparino che ha dichiarato al settimanale di essere pronto a questo passo. D?accordo anche il preside della Facoltà di economia dell?università di Trento, Carlo Borzaga secondo il quale «il passaggio a società per azioni nega il calcio come bene comune di interesse collettivo, un bene che deve essere tutelato e non esposto a logiche di solo profitto». Sulla stessa lunghezza d?onda l?economista ed esperto di calcio, Marco Vitale («il modello anglossassone delle società a scopo di lucro nel nostro Paese, tradizionalmente privo di cultura di mercato, è diventato una perversione in mano a una classe manageriale incauta e impreparata», scrive sul numero di Vita che uscirà settimana prossima). Un altro economista, Pierluigi Sacco, ordinario allo Iuav di Venezia, chiosa: «Affidarsi alla logica del profitto è stato un grande errore. Il calcio non è solo intrattenimento, è un fatto di identità. Bisognava tutelarne la sostenibilità sociale». Sindaci, professori ma non solo. L?appello di Vita è stato raccolto anche da due esperti di sport come l?ex direttore della Gazzetta dello sport Candido Cannavò e dal presidente del Csi (Centro sportivo italiano) Edio Costantini. Quest?ultimo portavoce dell?intero movimento dello sport di base che conta 16,7 milioni di aderenti contro i 3 milioni di iscritti del Coni. Dice Costantini: «In questo nuovo contesto si potrebbe pensare anche a forme di azionariato popolare con la partecipazione delle amministrazioni locali». Ammonisce Cannavò, «L?idea è buona, ma attenti a non generalizzare». Leggi l’approfondimento su VITA Magazine in edicola da venerdì 19 maggio e online per i soli abbonati:

  • Il crack del calcio, di Francesco Maggio Le potenti spa di oggi nascono come associazioni, anche se in pochi se ne ricordano. Non se n?è dimenticato Marco Vitale. Che propone un passo indietro. E in tanti dicono di sì
  • Non profit football club «Cedere totalmente alla logica del profitto è stato un grande errore». Pierluigi Sacco traccia la sua diagnosi del male che affligge lo sport più amato
  • Ma non è tutta colpa della riforma del 1996, di Maurizio Marano La svolta profit spiegata dal professore di Management delle associazioni sportive, Università di Bologna
  • Il Barcellona sembra tanto una cooperativa, di Paolo Manzo E se prendessimo esempio dalla squadra catalana? I 134mila soci eleggono il presidente e i principali organi. E contribuiscono con le loro quote a una grossa fetta del bilancio
Leggi il sommario completo di VITA Magazine in edicola!


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA