Politica

Il Governo Prodi sulla stampa estera

Padoa-Schioppa superstar, critiche a Mastella, dubbi sul Governo

di Paul Ricard

Il più duro e’ stato certamente lo spagnolo El Pais che ha titolato l’editoriale con un secco “Il Governino”. Dalla Francia giungono commenti altrettanto freddi dal Figaro, che riporta: “Prodi forma un governo di compromesso” e fa notare come al suo interno siano presenti due esponenti, Alfonso Pecoraro Scanio e Antonio Di Pietro, giudicati “leader turbolenti”. Liberation, giornale della sinistra francese, nota come sia frutto di una “fragile alchimia” l’esecutivo e ricorda come il nuovo ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, abbia “posizioni molto critiche su Israele” insieme ad “aperture nei confronti di Hamas”. Si fa notare, inoltre, come uno dei membri dell’attuale compagine, Clemente Mastella, sia stato nominato Guardasigilli “nonostante i suoi frequenti attacchi contro alcuni giudici accusati di avere ‘creato un clima di terrore’, e dopo essere stato, come ricorda il giornalista Marco Travaglio, ‘testimone al matrimonio di un mafioso che fornì documenti falsi al padrino dei padrini Bernardo Provenzano'”. Il giornale parigino del pomeriggio Le Monde titola: “Romano Prodi ha costituito il suo governo”, per il giornale il nuovo esecutivo “ha tre caratteristiche principali: e’ molto numeroso, e’ molto politico ed e’ molto europeo”. Prodi viene giudicato “leader senza partito. Dal britannico Financial Times giungono parole meno pesanti nei confronti del Professore con un titolo neutro come “Prodi nomina la sua squadra”. Giudizio positivo su Padoa-Schioppa considerata “la persona giusta” per cambiare la condizione attuale della finanza pubblica italiana e “che si e’ guadagnata il rispetto dai mercati finanziari” sin da quando faceva parte del board della Banca centrale europea. Il Guardian non si risparmia e su Mastella titola: “Il ministro della Giustizia italiano collegato a un’inchiesta sulla mafia”, e nel sottotitolo rincara la dose accusando il nuovo premier di avergli dovuto dare l’incarico “per mantenere il difficile equilibrio di potere”, altrimenti “il futuro del suo governo di centrosinistra sarebbe stato in pericolo”. Il tedesco Sueddeutsche Zeitung titola: “Grosse Koalition all’italiana” e sottolinea come si voglia riformare il paese “con una variopinta dozzina di partiti”. “Romano Prodi – continua il giornale bavarese – nelle ultime settimane ha lavorato giorno e notte con i suoi partner della coalizione per mercanteggiare le poltrone ministeriali, accontentare partiti grandi e piccoli, appianare contrasti, tener conto delle vanita’ personali e resistere alle prime minacce di rottura della coalizione”. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung, invece, preferisce titolare sul valore che potra’ offrire Padoa-Schioppa all’esecutivo, giudicandolo “il principale sostegno di Prodi”. Il New York Times conferma i dubbi sulla “tenuta” del nuovo governo, titolando “Prodi giura, ma all’orizzonte si profilano problemi politici ed economici”. Durissime le parole del moderato giornale israeliano Yedioth Ahronoth, che dopo la nomina di D’Alema come ministro degli Esteri, giudica ormai finito il “rapporto d’amore fra Israele e l’Italia”.


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