Politica

Appello Focsiv al ministro per le Politiche Comunitarie Bonino

"Bene il commercio estero alle politiche comunitarie, ora però la coerenza nella politica internazionale". Questo, in sintesi, l'appello della Focsiv al neoministro Emma Bonino

di Paolo Manzo

A differenza del vecchio Governo il nuovo assetto previsto dal Presidente Romano Prodi assegna la competenza per il commercio internazionale al Ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino. Volontari nel mondo – FOCSIV impegnata da anni per una riforma delle politiche del commercio estero rispettose delle economie dei paesi in via di sviluppo, basate su criteri di equità e giustizia nei confronti dei più poveri del pianeta ritiene questa decisione un passo iniziale nella giusta direzione per trattare le politiche commerciali all?interno delle politiche della UE, che al tavolo dei negoziati dell?OMC siede come unico rappresentante dei 25 Stati Membri. ?La scelta fatta dal Presidente del Consiglio ? afferma Sergio Marelli, Direttore Generale della FOCSIV ? non può prescindere dal garantire anche e soprattutto la coerenza tra le politiche commerciali internazionali e la cooperazione allo sviluppo. Troppo spesso infatti i risultati raggiunti con interventi nei Sud del Mondo per sostenere lo sviluppo dei paesi più poveri sono stati vanificati da politiche commerciali miopi?. La FOCSIV in questi anni ha sostenuto la campagna NO DUMPING, denunciando questa pratica di concorrenza sleale, che con l’invasione dei prodotti occidentali a basso costo nei mercati africani, annulla gli sforzi per sostenere i piccoli produttori locali in Africa nella produzione di cibo, impedendo la sopravvivenza di milioni di persone. ?Al neo Ministro Bonino ? continua Marelli – chiediamo di moltiplicare gli sforzi perché il Doha Development Round, il negoziato commerciale in corso e attualmente in fase di stallo, venga portato a conclusione nel rispetto dei bisogni dei paesi più poveri. La mancata conclusione di questo round o una conclusione che non proceda verso una maggiore giustizia nelle regole commerciali internazionali, rappresenterebbero entrambe un ulteriore vessazione nei confronti dei Sud del mondo e sarebbero per noi inaccettabili?.


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