Lavoro, europeismo e dialogo: i primi pensieri del presidente

Europa: “Non esiste alcuna alternativa al rilancio del processo di costituzione europea”. Lavoro: “Così, il valore del lavoro, come base della Repubblica democratica, chiama più che mai al riconoscimento concreto del diritto al lavoro, ancora lontano dal realizzarsi per tutti, e alla tutela del lavoro ‘in tutte le sue forme e applicazioni’, e dunque anche nelle forme ora esposte alla precarietà e alla mancanza di garanzie”. Immigrati: “I diritti inviolabili dell’uomo e il principio di uguaglianza, ‘senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione’, si integrano e completano nella Carta europea, aperta ai nuovi diritti civili e sociali. Essi non possono non riconoscersi a uomini e donne che entrano a far parte, da immigrati, della nostra comunità nazionale contribuendo alla sua prosperità”. Stato e Chiesa: “Essenziale appare tuttora il laico disegno dei rapporti tra Stato e Chiesa, concepiti come, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. La libertà e il pluralismo delle confessioni religiose sono state via via sancite, e ancora dovranno esserlo, attraverso intese promosse dallo Stato”. Costituzione: “Un risoluto ancoraggio ai lineamenti essenziali della Costituzione del 1948 non può essere scambaito per puro conservatorismo. I Costituenti si pronunciarono a tutte lettere per una Costituzione ‘destinata a durare’, per una Costituzione rigida ma non immutabile, e definirono le procedure e garanzie per la sua revisione. Nei progetti volti a rivedere la seconda parte della Costituzione che si sono via via succeduti non sono mai stati messi in questione i suoi principi fondamentali”. Ciampi: ”Esprimo il piu’ sentito e convinto omaggio al mio predecessore Carlo Azeglio Ciampi per l’esemplare svolgimento del suo mandato e, in special modo, per l’impulso a una piu’ forte affermazione dell’identita’ nazionale italiana e di un rinnovato sentimento patriottico”.