Non profit
Il Forum si tinge di rosa
Il 16 maggio lorganismo che rappresenta il terzo settore rinnova le sue cariche. Prendono il timone due donne dalla lunga storia nel sociale: Vilma Mazzocco e Maria Guidotti
Mentre il Forum del terzo settore del Veneto segnava un?importante tappa per la costituzione di una cittadinanza attiva europea presentando, nell?ambito di Civitas, il tavolo permanente di confronto tra società civile e istituzioni europee cui aderiscono europarlamentari eletti nel Nord-Est e di estrazione società civile, il terzo settore in quanto tale si avvicina a grandi passi all?assemblea nazionale del 16 maggio che ne rinnova le cariche e gli organi interni. Vita è in grado di anticipare ai suoi lettori i nomi e i passaggi salienti di questa fase ?ri-costituente? e molto impegnativa per la vita stessa del Forum. Innanzitutto i nomi.
La nuova coppia
Dopo sei anni in cui la crescita e i successi del Forum sono stati assicurati da una coppia ormai collaudata al comando, quella formata da Giampiero Rasimelli (laico, provenente dall?Arci e politicamente vicino alla sinistra dei Ds) e da Edoardo Patriarca (cattolico, già portavoce dell?Agesci, coordinatore del comitato Scienza&Vita, impegnato a fondo nella costruzione delle reti sociali cattoliche, politicamente di area Margherita), si passerà a due coordinatori donne e dalla provata esperienza nel campo del terzo settore.
Si tratta di Maria Guidotti, la presidente dell?Auser (associazione di volontariato e promozione sociale che lavora sugli e con gli anziani, nata alla fine degli anni 80 per iniziativa della Cgil e che oggi conta 250mila iscritti, 60mila volontari e 1.200 sedi in tutt?Italia) e di Vilma Mazzocco, la presidente di Federsolidarietà (organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali, mutue ed imprese sociali aderenti a Confcooperative, che conta 4.200 cooperative, mutue e imprese sociali, con oltre 160mila soci, di cui 15mila volontari e 131mila lavoratori), nonché anche lei esponente di punta delle reti cattoliche impegnate nel sociale.
Pur se anche la Guidotti e la Mazzocco hanno le loro simpatie politiche (una è vicina ai Ds, l?altra ai Dl), le due portavoce garantiranno di certo un robusto ?cambio? nell?immagine e nel modo di operate dei vertici del Forum. Ma il rinnovamento non si ferma qui.
Dopo un proficuo e intenso dibattito interno, infatti, di cui Vita ha dato conto negli scorsi numeri, sarà la stessa struttura organizzativa a uscire, dall?assemblea del 16 e 17 maggio, diversa da prima.
Una volta accentrato nelle figure dei due portavoce (all?inizio in realtà erano tre, Bobba, Patriarca e Mazzocchi), del segretario generale (il primo fu l?attuale parlamentare Nuccio Iovene) e del tesoriere, che rispondevano più all?assemblea generale (dove tutte le 80 e oltre associazioni aderenti sono rappresentante, ma in base alla loro grandezza) che al consiglio nazionale – il parlamentino della cinquanta associazioni più rappresentative e dei Forum regionali – cioè all?epoca del primo triennio di vita del Forum (1997-2000), da allora in poi nacque un comitato di coordinamento di nove membri che ora sarà potenziato ed allargato.
Obiettivo, potenziare i livelli decisionali e fornire al Forum una governance più allargata, aumentando il livello di codecisioni e aprendolo a realtà che via via si sono associate in questi anni. Con due uscite (l?Agesci e l?Anolf Cisl) e alcuni nuovi ingressi che verrano votati dall?assemblea, il coordinamento rappresenterà un totale di 15 tra vecchie e nuove associazioni (le maggiori, già presenti e riconfermate, sono Auser, Federsolidarietà, Legacoop, Acli, Arci, Uisp, Fitus, Focsiv, Cdo, Legambiente). Lo sforzo è quello di dare voce a tutte le aree culturali e sociali che stanno dentro il Forum, visto che alcune – in particolare quelle più vicine al centrodestra – si sono sentite in questi anni un po? trascurate e marginalizzate mentre oggi temono – stante il patto di consultazione permanente firmato tra Forum e sindacati – un asse preferenziale del Forum con il nuovo governo di centrosinistra e dunque, in sostanza, una logica da ?governo amico?.
La sfida della sussidiarietà
Certo è che le sfide che attendono il Forum – dall?applicazione della legge delega sull?impresa sociale alla verifica concreta di come ha operato il meccanismo del 5 per mille fino a un nuovo slancio del principio stesso di deducibilità fiscale e a quello più generale ma non meno cruciale della sussidiarietà, dal ripristino del fondo per la non autosufficienza a nuove politiche sociali nazionali e regionali – intrecciano e interrogano sempre più fortemente il piano sociale e quello della politica. Agire in questo quadro, per le due nuove portavoce e per i nuovi organi di rappresentanza rafforzati che usciranno dall?assemblea del 16 maggio, non sarà facile ma la difficoltà della sfida rende ancora più avvincente l?impresa.
Due biografie parallele
Vilma Mazzocco
Chi sono le due prossime portavoce del Forum del terzo settore? Vilma Mazzocco è sarda di nascita ma lucana di adozione, come tiene sempre a sottolineare. È laureata in psicologia e dal 2003 è presidente di Federsolidarietà, la federazione delle cooperative sociali di matrice cattolica. Ha la cooperazione nel suo dna: infatti, prima che venisse approvata la legge 381 aveva fondato alcune cooperative, mentre nel 1995 ha fondato il consorzio Molise Solidarietà.
Maria Guidotti
Marchigiana di Ascoli, è nata nel 1956. Ha alle sue spalle una lunga esperienza sindacale culminata nel 1990 con l?ingresso nella segreteria nazionale del Sindacato pensionati della Cgil. Proprio questa sua attenzione al problema degli anziani l?ha portata nel 1999 alla presidenza dell?Auser. Sempre da quell?anno fa parte del Coordinamento del Forum. Dice che volontariato e terzo settore, «non possono non avere propositi riformatori. Cioè non possono non avere l?ambizione di rendere il mercato più etico; e più articolati e amichevoli i servizi sociali e pubblici».
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