Cultura

Amnesty: Pentagono spediva armi da Bosnia a Iraq

Il governo americano avrebbe organizzato le consegne attraverso compagnie private tra cui la discussa Aerocom.

di Redazione

Il Pentagono avrebbe spedito decine di migliaia di armi dalla Bosnia all’Iraq tra il 2004 ed il 2005, utilizzando una fitta rete di compagnie private, di cui almeno una e’ stata inserita nella blacklist stilata da Washington e dalle Nazioni Unite per contrabbando. La denuncia e’ contenuta in un rapporto di Amnesty international, stando al quale il governo americano avrebbe organizzato la consegna di almeno 200mila kalashnikov dalla Bosnia nel biennio 2004-05 destinati all’esercito iracheno ma che sarebbero finiti in altre mani, come paventato da un funzionario della Nato sotto anonimato. ‘La Nato non ha modo di monitorare i carichi una volta che lasciano la Bosnia – ha dichiarato, ripreso dal quotidiano britannico Guardian – Non ci sono meccanismi che garantiscono che non finiscano nelle mani sbagliate, si teme che una parte delle armi sia stata rubata”. Si tratta in particolare di armi utilizzate durante la guerra nell’ex Jugoslavia e che funzionari dell’Ue e organizzazioni non governative continuano a raccogliere perche’ vengano distrutte. ”E’ difficile convincere le persone a disfarsi delle proprie armi quando le possono conservare e attendere che Zio Sam arrivi con i dollari”, lamenta Adrian Wilkinson, ex funzionario britannico con l’incarico di monitorare il programma di disarmo dell’Onu nell’ex Jugoslavia. Le autorita’ di Sarajevo avevano a piu’ riprese lanciato la proposta di imporre una moratoria sull’esportazione di armi, ricorda il Guardian, poi sempre rinviata anche per via delle pressioni americani. Lo stesso governo di Londra ha finanziato un progetto per la distruzione di circa 250mila armi, ma sono sempre di piu’ quelli che rifiutano di consegnarle davanti alla possibilita’ di un guadagno. Dalla Nato e dall’Ue in realta’ si sottolinea come il traffico di armi dalla Bosnia all’Iraq non sia illegale, ponendo invece il problema della trasparenza e delle modalita’ con cui questi traffici vengono effettuati. ”Sono coinvolti svizzeri, americani e britannici, il traffico viene organizzato attraverso le ambasciate in Bosnia e coinvolge militari – ha spiegato ancora il funzionario dell’Alleanza atlantica – L’idea e’ quella di far uscire le armi dalla Bosnia dove rappresentano una minaccia e di portarle in Iraq, dove sono necessarie”. Tra le compagnie con cui il Pentagono ha siglato accordi in gran segreto vi sarebbe, denuncia Amnesty, anche l’Aerocom, compagnia moldava coinvolta in un’inchiesta dell’Onu del 2003 sul traffico di diamanti in cambio di armi in Liberia e Sierra Leone e che oggi ha i suoi ‘assets’ registrati con un’altra compagnia, la Jet Line Internatonal, sempre moldava. I voli partivano dalla base americana di Tuzla, in Bosnia, e dal porto croato di Ploce, al confine con la Bosnia.

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