Formazione

Ucciso dal cassonetto degli abiti dismessi

L'episodio a Senago, nel Milanese. La Caritas diocesana: i nostri cassonetti sono stati messi in sicurezza

di Redazione

Un giovane romeno che cercava di recuperare vestiti usati da un cassonetto è morto ieri sera nel Milanese. E’ stato ucciso dallo sportello basculante che si è richiuso violentemente sopra la sua testa. E’ accaduto a Senago, in via Alcide De Gasperi. Il cassone metallico lo ha colpito alla nuca. La vittima aveva 27 anni. Quando qualcuno ha avvisato il 118 e sono arrivati i soccorsi, per lui non c’era più nulla da fare. In merito all?episodio interviene con una nota la Caritas ambrosiana, che precisa che “quella interessata non è una struttura di proprietà delle cooperative promosse da Caritas che conducono, nel territorio diocesano, la raccolta di indumenti usati”. Caritas Ambrosiana manifesta “cordoglio per il giovane che ha perso la vita ed esprime dolore per l?accaduto, che dimostra quanto sia acuto il dramma di molti uomini e donne che sono ai margini della società, costretti a vivere di espedienti. Per costoro Caritas, attraverso i guardaroba collegati ai centri di ascolto e alle parrocchie, effettua tutto l?anno una distribuzione gratuita di indumenti. Ma Caritas è consapevole che non è semplice impedire il fenomeno della ricerca di vestiti all?interno dei cassonetti: proprio per questo le cooperative ad essa collegata hanno introdotto da tempo accorgimenti per ridurre i rischi e garantire l?incolumità delle persone”. “Le cooperative Caritas gestiscono 1.800 cassonetti nel territorio diocesano. Nei mesi scorsi su ogni contenitore sono stati apposti cartelli in diverse lingue, tra cui l?arabo e il rumeno, che avvisano del pericolo che può correre chi fa un uso improprio della struttura, oltre che adesivi con disegni che raffigurano i danni che possono derivare da un?eventuale intromissione. Inoltre Caritas Ambrosiana ha provveduto alla sostituzione delle cosiddette ?ribalte?, il meccanismo basculante di immissione dei materiali nel cassonetto. Il nuovo dispositivo consente di introdurre solo sacchetti di piccole dimensioni, rendendo di fatto impossibile l?ingresso di persone. Tale modifica tecnica, che ha comportato un notevole sforzo economico, giustificato dall?esigenza di assicurare l?incolumità delle persone, è stata ultimata riguardo a tutti i cassonetti presenti a Milano (circa 370) ed è in via di completamento per quanto riguarda i cassonetti che, nel resto della diocesi, sono insediati su suolo pubblico, quindi accessibili a chiunque”.


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