Volontariato

La figlia del Che al contovertice di Vienna

Aleida guevara, medico, ha partecipato alla prima giornata del vertice delle Ong alternativo a quello ufficiale tra Ue e America Latina.

di Redazione

”Vorrei che in America Latina regnassero il rispetto e l’uguaglianza e che la gente non venisse piu’ sfruttata”: e’ quanto ha dichiarato Aleida Guevara (45 anni), figlia del mitico rivoluzionario Che Guevara, in un’intervista oggi alle ‘Salzburger Nachrichten’ in occasione del vertice Ue-America Latina a Vienna. La Guevara, che come il padre ha studiato medicina, ed esercita oggi la professione di pediatra all’Avana, e’ stata la star della prima giornata del vertice alternativo delle Ong, che si e’ aperto ieri con un giorno di anticipo sul mega-summit ufficiale. Membro del partito comunista cubano e accanita sostenitrice di Fidel Castro, la Guevara ha detto di non conservare tanti ricordi del padre: ”una cosa e’ sicura, era fantastico”. La figlia aveva sette anni quando il Che fu fucilato in Bolivia, ma gia’ da anni viveva senza il padre che aveva lasciato la moglie e i quattro figli per la rivoluzione. Ma questo la figlia non glielo rimprovera, anzi: il fatto che il Che sia venerato come un santo dipende dal fatto, spiega, che ”ha sempre fatto cio’ che riteneva giusto”. La figlia del rivoluzionario si e’ detta felice di vedere l’immagine del padre su magliette, berretti e bandierine non solo al vertice alternativo di Vienna, ma in tutto il mondo, anche se non tutti quelli che indossano una maglietta del ‘Che’ sanno bene chi fosse, ha detto facendo un esempio calzante. Una volta in quando era in Italia, racconta, un gruppo di giovani fascisti le chiesereo di firmare una maglietta del ‘Che’. ”Fascisti! incredibile, gli risposi: mio padre era un partigiano comunista, se ve la firmo, dovete anche leggere le sue opere”. Nell’intervista la Guevara si dice soddisfatta della vittoria della sinistra in diversi paesi latino-americani, come Venezuela e Bolivia. A suo avviso, Cuba e’ uno stato esemplare che mostra come la giustizia sociale sia possibile anche con pochi mezzi. Interpellata sul deficit di democrazia a Cuba, la Chevara ha risposto che ”questo e’ solo quella che scrive la stampa”: Fidel Castro ha dedicato i suoi anni migliori al popolo cubano ”e se questo non lo volesse piu’ avere, non sarebbe piu’ capo di stato”, ha argomentato. Il contro-vertice, cui partecipano movimenti sociali, sindacati, organizzazioni della Chiesa, attivisti dei diritti umani, ambientalisti e no global, discute degli effetti del neoliberalismo e delle multinazionali. I lavori si chiudono domani sera e prevedono anche interventi dei presidenti di Bolivia e Venezuela, Evo Morales e Hugo Chavez.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA