Volontariato

Sanità: Ocse, Italia maglia nera

Il nostro Paese e' all'ultimo posto tra quelli dell'Ocse nelle spese destinate alla prevenzione delle malattie, dopo Turchia, Messico e Corea

di Redazione

L’Italia si e’ cosi’ aggiudicata la maglia nera destinando alle misure per preservare lo stato di salute dei cittadini lo 0,6% della spesa sanitaria, rispetto a una media Ocse che e’ pari al 2,9%. Il Canada, che e’ al primo posto, investe in prevenzione l 8%, mentre la Francia (che si trova in posizioni piu’ arretrate della classifica) investe il 2,5% della spesa complessiva. La denuncia e’ arrivata dalle associazioni dei pazienti in occasione dell’incontro ‘Una sanita al servizio dei cittadini’ nell’ambito di ‘Meridiano Sanita”, progetto promosso dalla Fondazione Ambrosetti. Al dibattito hanno partecipato Stefano Inglese del Tribunale dei diritti del malato, Mariadelaide Franchi, presidente Bpco (Associazione Pazienti Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), Raffaele Goretti, presidente Faip (Federazione Associazioni Italiane Para-tetraplegici), Antonio Papaleo della Fand (Federazione Associazioni Nazionali Diabetici), Franca Pellini, presidente Aned (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) e Gianni Spinella, presidente Conacuore (Associazione di volontariato per la lotta alle malattie cardiovascolari). Le associazioni che hanno partecipato hanno chiesto che il Sevizio sanitario nazionale metta al centro il cittadino-paziente, che il sistema socio-sanitario sia fondato e organizzato sui suoi bisogni e che la prevenzione sia uno dei pilastri del sistema sanita . E rivolgendosi al futuro ministro della Salute, e stato proposto un tavolo tecnico delle associazioni all interno del dicastero con la possibilita di interagire sulle decisioni che riguardano i problemi sanitari e che coinvolgono in prima persona i cittadini. Punti di riferimento extraospedalieri per far fronte ai problemi della cronicita e della non autosufficienza, protocolli di cura per garantire la continuita tra ospedali e territorio, regolamentazione e garanzia dei livelli essenziali di assistenza: Questi, secondo le associazioni, i punti irrinunciabili che dovranno essere presi in considerazione da chi governera la Sanita del nostro Paese. ”Il tavolo di oggi ha ricordato Valerio De Molli, responsabile della International Division di Ambrosetti rappresenta 11 milioni di pazienti in Italia e le loro famiglie, per un totale di oltre 35 milioni di cittadini. Il nostro sistema sanitario ha aggiunto – e un sistema positivo, uno dei migliori al mondo, ma deve essere valorizzato al meglio altrimenti non e piu sostenibile. Basti pensare che nel 2050 il 40% della popolazione avra piu di 60 anni e che e proprio in questa fascia di eta che sale la spesa nazionale procapite che, se a 59 anni e al 6%, dopo i 60 salta al 7% per raggiungere il picco del 14% ad 89 anni . E stata sottolineato inoltre la grande incidenza dovuta alle malattie croniche che con l invecchiamento della popolazione aumentano. Negli ultimi decenni ha affermato De Molli – il miglioramento dello stato di salute e le innovazioni scientifiche e tecnologiche hanno portato ad una riduzione del tasso di mortalita delle quattro principali patologie: malattie cardio e cerbro-vascolari; tumori; diabete e patologie metaboliche; demenze . Secondo Stefano Inglese, infine, sarebbe importante sperimentare in scala piu estesa e sistematica le unita di assistenza primaria, presidi integrati per l assistenza primaria, dove il cittadino puo incontrare nella stessa sede medici di medicina generale, specialisti, medici di continuita assistenziale, infermieri, disponibili 24 ore su 24 ore .


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