Welfare

Giustizia: per la prima volta un Presidente della Repubblica in carcere

Ciampi a Spoleto rilancia il tema della dignità tra i detenuti. Le prime reazioni dei poli, si riparla di indulto

di Riccardo Bonacina

E’ stato molto caloroso l’ incontro fra Carlo Azeglio Ciampi e circa 200 detenuti del Carcere di Spoleto, riuniti nella palestra. Quella di oggi, come ha sottolineato il ministro Castelli, e’ la prima visita di un Capo di Stato in un Istituto di detenzione. Finora i presidenti della Repubblica, e lo stesso Ciampi, si erano recati solo in Istituti minorili. Dopo il saluto di un loro rappresentante, i detenuti hanno regalato a Ciampi un dipinto ad olio che lo ritrae insieme alla moglie, Franca, e uno scialle finemente ricamato. ”Vi ringrazio, portero’ questi cari regali – ha detto il Capo dello Stato in apertura del suo discorso – a mia moglie. Stamattina quando ho lasciato il Quirinale lei mi ha detto: ‘Vengo anch’ io’. No, ho risposto, non e’ il caso, questo e’ un carcere maschile. Le portero’ comunque il vostro saluto”.
”Vi ho guardati negli occhi e mi sono sentito a voi vicino”. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si rivolge direttamente ai detenuti che lo ascoltano dalla palestra dell’istituto di pena di Spoleto e assicura: ”Portero’ con me il ricordo di questa giornata”. Ciampi spiega che ”purtroppo, ma necessariamente, il carcere e’ una realta’ presente in ogni societa’ organizzata”. ”E’ dura necessita’ quella di privare uomini e donne, che abbiano commesso reati, della loro liberta’ e sottoporre la loro esistenza a regole e rigori che inevitabilmente generano dolore e disagio”, aggiunge. Ma ”aver visto di persona -sottolinea il capo dello Stato- accresce la sensibilita’ per i vostri problemi e per quelli di tutti coloro che con voi, penso alle vostre famiglie, vivono in modo diretto o indiretto la stessa difficile e tormentata esperienza del carcere”. E Ciampi conclude con un augurio: ”Rinasca in voi la speranza nel futuro, la fiducia in voi stessi”.

Alfredo Biondi, di Forza Italia, definisce ”un messaggio forte” quello del capo dello Stato sull’affollamento delle carceri, ed invita a rispondere a Carlo Azeglio Ciampi attraverso l’indulto, o un condono condizionato. ”L’emergenza e’ da affrontare subito”, afferma Biondi, che condanna ”ogni spirito partigiano” e auspica che le proposte lanciate ”da me, da Taormina, da Pisapia e da tanti altri” trovino ”il terreno fertile per germogliare”. Biondi invita a considerare l’indulto ”un segnale di attenzione verso quell’ umanita’ dolente e anonima”, per la quale l’affollamento delle carceri ”comporta l’esiguita’ di spazi, promiscuita’, tensione e reciproca aggressivita’, carenza di servizi e di strutture”. ”L’altra via d’uscita”, per Biondi, puo’ essere il ”condono condizionato”, che potrebbe essere approvato a maggioranza semplice, condonando alcuni anni di pena residua a condizione non si commettano altri reati per cinque anni. ”L’importante – conclude Biondi – e’ che si instauri un dibattito senza preclusioni ideologiche, anche se dobbiamo avere la responsabilita’ di non creare illusioni nei detenuti”.
Anche Pietro Folena, del correntone Ds, ringrazia Ciampi per la sua visita al carcere di Spoleto e per le sue parole e se la prende con Castelli che “a piu’ di un mese dall’inizio delle proteste – afferma – non ha fatto nulla”. “E’ indispensabile, invece, sulla base di un confronto libero in Parlamento, un atto di clemenza (ho presentato insieme al collega Siniscalchi un ddl. sull indulto) accompagnato da un effettivo piano finanziario di stanziamenti per migliorare le condizioni nelle carceri e il rilancio delle misure alternative” conclude Folena.

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