Politica

Welfare: Cnca chiede spesa sociale di 110euro pro capite

Una spesa sociale di almeno 110 euro per ogni cittadino: e' questa, secondo il Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca), la soglia minima per garantire i diritti e i servizi necessari

di Redazione

Una spesa sociale di almeno 110 euro per ogni cittadino: e’ questa, secondo il Coordinamento nazionale comunita’ di accoglienza (Cnca), la soglia minima per garantire i diritti e i servizi necessari. Per lo Stato, si tradurrebbe in un importo totale di poco meno di 6 milioni e mezzo di euro. Il messaggio e’ diretto al futuro governo: dopo anni di decremento continuo della spesa sociale, occorre, dicono, una ”sostanziale inversione di tendenza”. La proposta e’ stata presentata stamani al Cnel, insieme a un pacchetto di altri suggerimenti sulle politiche di welfare, dal presidente del Cnca, Lucio Babolin. ”Diciamo no – ha esordito – a ogni ipotesi di programma che non metta la questione sociale al centro”, anche perche’ ”il benessere dei cittadini conviene, in quanto e’ volano di sviluppo”. Una delle richieste piu’ importanti del Cnca riguarda il rilancio della legge 328 che ha riformato l’assistenza, che ”in questi anni e’ stata continuamente messa in discussione”: in particolare, ha spiegato Babolin, bisogna determinare i livelli essenziali di assistenza; riprendere la sperimentazione del reddito minimo di inserimento ”che e’ stata affossata”; definire le ”professionalita’ sociali, per le quali manca un quadro nazionale di riferimento, ad esempio per quanto riguarda l’inquadramento contrattuale; rilanciare una politica di concertazione territoriale con i previsti e inattuati piani di zona. Altra indicazione importante riguarda le risorse: ”il fondo nazionale per le politiche sociali del 2004 – ha detto Babolin – prevedeva 996 milioni di euro, pari a circa 18,4 euro pro capite di spesa per ogni cittadino (cifra poi ulteriormente decurtata). Nel 2005 la cifra e’ stata dimezzata, arrivando a circa 500 milioni. Noi proponiamo di investire almeno 6.380 milioni di euro, per una spesa pro capite di 110 euro. E’ il minimo necessario”. Cnca propone quindi di istituire un Ufficio di cittadinanza in ogni quartiere, per raccogliere e prendere in carico i bisogni sociali di quel territorio e unire istituzioni, cooperazione sociale e associazionismo; di disporre di almeno dieci operatori sociali pubblici ogni 50 mila abitanti (al Sud, secondo alcune stime, ci sono 2,5 operatori ogni 50 mila abitanti); di garantire la dignita’ dei lavoratori delle cooperative sociali e delle associazioni attraverso contratti collettivi nazionali. Infine, ripensare il modello organizzativo socio-sanitario delle Regioni, riattivando i tavoli della concertazione tra politici e societa’ civile.


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