Formazione

Un continente di amici, in rete

Far girare le idee. E le informazioni più strategiche riguardanti il non profit, dalla Spagna alla Russia. Con uno strumento semplice e indipendente

di Carlotta Jesi

C?è Filippo, 31enne della charity inglese Acevo, che invia le sue news sempre da una città diversa. E c?è Dainis, 30 anni, della Future Capital Foundation, che invece scrive sempre da casa. Meno di quattro ore di volo separano l?ufficio di Filippo Addarii e la casa di Dainis Dambenieks. Ma la distanza reale, tra la società civile in cui vivono e che raccontano per la newsletter Vita Europe insieme ad altri sette partner internazionali, è immensa. Filippo, laurea in filosofia e master sul non profit, ha scelto il sociale per realizzarsi: «È un settore giovane con grande bisogno di innovazione». Dainis, invece, che ha studiato affari internazionali e pedagogia dello sport, quasi per necessità: «Il non profit influenza lo sviluppo democratico del paese. Per questo ci lavoro da oltre 10 anni». Così come gli altri partner di Vita Europe, la newsletter in inglese lanciata da Vita e Gruppo Unicredito proprio per dare voce alle best practice di un terzo settore europeo che oggi si estende dalla Spagna alla Russia. Radicato e insegnato all?università in Regno Unito, Spagna o Italia e, al tempo stesso, ancora tutto da costruire e impegnato a lottare contro il clima culturale lasciato dai totalitarismi nei paesi dell?Est. Da qui la necessità di trovare partner dislocati ai confini della nuova Europa. E, soprattutto, immersi nelle problematiche di cui la newsletter tratta. Qualche esempio? Stefanie Schiffer, 41anni, scrivania a Berlino presso l?ong European Exchange e occhi sempre puntati sulla Russia. «Sono andata a vivere lì nel 1992 per lavorare con gli homeless del paese. E per capire». È tramite le antenne di Stefanie che oggi, a Vita Europe, arrivano notizie fresche sulla legge anti ong voluta da Vladimir Putin. E sempre a una donna, la 58enne Geneviève Lecamp, fondatrice e anima di Zeest, si deve l?attento monitoraggio della newsletter sulle sfide che attendono il terzo settore europeo. «A quello francese, per una volta, suggerirei di copiare l?Italia cercando di diventare indipendente dai fondi pubblici. Al non profit europeo in generale, invece, di creare alleanze con le imprese profit». Di filantropia, aiuto allo sviluppo, ambiente e impresa sociale – le quattro grandi sezioni tematiche del sito – Geneviève è una veterana. Ma legate a doppio filo con l?etica e le sfide del terzo settore sono anche le esperienze umane, e professionali, dell?inglese David Parker e dello spagnolo Xavier Vallvè. David, 52enne, ha fondato la cooperativa inglese Alpha Communication. E spiega: «Credo molto nei valori di auto aiuto e di responsabilità personale del mondo cooperativo». Da Barcellona, Xavier Vallvè, 50enne in forza al Ges – Gabinet d?estudis socials, conferma: «Lo sviluppo è affidato alla nostra motivazione. Sono punti di forza che qualsiasi cliente apprezza». Se poi foste curiosi di sapere perché in tanti abbiano deciso di collaborare a Vita Europe, ecco la risposta di Sarah Louise Taylor, 27 anni, la nostra partner più giovane, in forza ad Alpha Communication: «La newsletter dà voce a esperienze che non vengono divulgate dai media tradizionali». A proposito di informazione indipendente, una curiosità: alla voce ?libro preferito?, sul curriculum, Sarah ha scritto 1984. Il capolavoro di George Orwell sul controllo dell?informazione nella vita delle persone…


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