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Sospese le adozioni in Kosovo: polemiche sulla Cai
La sospensione motivata da disinformazione dei funzionari dell'ambasciata e da scarsa conoscenza della situazione-Paese. La Commissione nella bufera
L’Associazione Amici dei Bambini ha lanciato l’allarme: le adozioni internazionali con il Kosovo sono state sospese. Alla sede AiBi di Melegnano è infatti arrivata una “inattesa e sorprendente” comunicazione della Commissione per le adozioni internazionali che stabilisce la sospensione. Amici dei Bambini opera nel paese da una decina di anni, con interventi di cooperazione rivolti ai minori in difficoltà familiare.
?Una legge del 2003 approvata da Unmik, l’autorità dell’Onu preposta al governo del Kosovo, aveva regolato in modo dettagliato e preciso le adozioni internazionali, proprio per affrontare il problema dei bambini abbandonati nel Paese”, spiega il presidente di AiBi, Marco Griffini. “Quello che rammarica è che la sospensione sia stata motivata da disinformazione dei funzionari dell’Ambasciata italiana e a presunti rischi per la sicurezza delle coppie. Mi domando allora come facciano le famiglie che vanno ad adottare in Nepal, Etiopia o Congo?.
?E’ chiaro che la guerra in Kosovo è finita ma non per i bambini abbandonati – continua – Amici dei Bambini non solo aveva ottenuto dalla CAI e dalle autorità locali, dopo aver presentato tutte le documentazioni richieste, l’autorizzazione a adottare, ma si era subito attivata proprio perché le stesse autorità locali avevano richiesto un intervento urgente per dare una famiglia ai molti bambini abbandonati. Tanto che avevamo già inviato dossier di alcune coppie pronte a adottare i bambini segnalati. Questa decisione ci lascia sconcertati?.
L’emergenza abbandono in Kosovo è preoccupante: solo nel 2005 sono stati più di 80 gli abbandoni in ospedale.
Il 2006 si preannuncia un anno nero per le adozioni internazionali, dopo il vistoso calo registrato già negli ultimi mesi del 2005.
?La decisione di sospendere le adozioni internazionali – aggiunge Griffini – dovuta a una scarsa conoscenza da parte delle nostre autorità sulle procedure adottive e sulla situazione in Kosovo, invita a riflettere sul vero ruolo della Commissione, viste le numerose situazioni di stallo delle adozioni, come accade con il Marocco e la Cina. La CAI a nostro avviso – conclude Griffini – deve essere in grado di risolvere e affrontare i problemi legati alle adozioni internazionali con maggiore peso politico: per questo Amici dei Bambini ha proposto più volte la nomina di un Sottosegretario alle Adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio?.
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