Welfare

Lavoro: Acli consegnano a Casini 100 mila firme

100mila firme in calce a una petizione popolare per sollecitare normative che rendano "sostenibile" la flessibilita' del lavoro

di Redazione

Le Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) hanno presentato stamane al presidente della Camera Casini una petizione popolare, sottoscritta da 100mila firme, per sollecitare normative che rendano “sostenibile” la flessibilita’ del lavoro. Inoltre e’ stata consegnata al presidente della Camera una bozza di proposta di legge per il “riconoscimento, sostegno e promozione dei diritti individuali di formazione” ed una serie di suggerimenti emendativi alla finanziaria sempre in materia di formazione e di sostegno alle nuove famiglie. Il Presidente delle Acli, Luigi Bobba, accompagnato da tutta la dirigenza del movimento, ha illustrato al Presidente Casini il senso politico e sociale delle iniziative ricordando che “per le Acli i principi cardine sono sempre stati la centralita’ della persona che lavora e il riconoscimento del lavoro come bene sociale meritevole di una particolare protezione e di un’azione programmatica delle pubbliche istituzioni”. In questo quadro – ha aggiunto Bobba – la nostra petizione enuclea alcuni punti: diritti di formazione; certificazione delle competenze; conciliabilita’ di lavoro e crescita personale; sostegno al redditto delle famiglie in stato di poverta’ e servizi per la famiglia; promozione del terzo settore e servizi flessibili per il mercato del lavoro. “Oggi ci sono diritti che non hanno riconoscimento e che, viceversa, occorre prevedere legando strettamente le politiche per il lavoro e quelle per la famiglia”. In sostanza le Acli sollecitano una tutela particolare dell’ormai vasto universo di lavoratori flessibili nel riconoscimento dei diritti individuali di formazione come nuovo baricentro dei diritti del lavoro e nella possibilita’ per la donna di conciliare crescita professionale e cura dei figli. “La formazione – ha detto Bobba – non puo’ piu’ essere un percorso individuale o una mera funzione aziendale, ma deve diventare un diritto esigibile tutelato e promosso dalle istituzioni pubbliche”. A tal proposito Bobba ha ricordato la proposta di Jacques Delors per un “risparmio formativo” ovvero la possibilita’ per ogni cittadino di essere dotato oltre che del libretto bancario, anche di un “libretto formativo” nel quale depositare ed attingere crediti formativi da spendere come risorsa per l’apprendimento permanente. Ovviamente per realizzare cio’ occorrono adeguate risorse e in tal senso vanno le proposte emendative acliste alla Finanziaria. In particolare, la parziale deducibilita’ delle spese per la formazione professionale; l’introduzione di bonus annuali spendibili in acquisizione di crediti formativi da parte dei nuclei familiari; agevolazioni fiscali per le giovani coppie. “Siamo certi – ha concluso Bobba – che queste nostre molteplici sollecitazioni troveranno nel presidente Casini un interlocutore attento e sensibile nonche’ promotore di un’azione di impulso e di orientamento del processo legislativo”.


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