Famiglia

La Certosa cambia vita e diventa casa aperta

La Certosa di Vigano Certosino: un tempo ospizio per i pellegrini, oggi oasi di accoglienza per famiglie in difficoltà con minori.

di Francesca Naboni

Un tempo ospizio per i pellegrini, oggi oasi di accoglienza per famiglie in difficoltà con minori. La Certosa di Vigano Certosino, frazione di Gaggiano a circa 15 chilometri da Milano, ha recuperato da un paio d?anni la vocazione di ospitalità a cui è stata votata nel Cinquecento dai monaci che vi insediarono un convento alle dipendenze della Certosa di Pavia.

A ridare vita alla struttura, un?associazione fondata da tre famiglie legate dal comune impegno a livello parrocchiale, come rivela il nome adottato: Mambre, la località palestinese in cui Abramo incontrò tre angeli, li ospitò e li rifocillò. All?interno della struttura presa in affitto e restaurata, le tre famiglie hanno ricavato i propri appartamenti, alcuni ambienti comuni e i locali destinati all?ospitalità. Un monolocale, un bilocale e un trilocale offerti in comodato gratuito per un anno a famiglie, soprattutto immigrate, in difficoltà economica in modo da garantire la certezza di una casa per riuscire a mettere ordine nella propria vita. Un cammino di condivisione tra famiglie e una esperienza di solidarietà con l?obiettivo di offrire un?accoglienza temporanea, ?di transito?, che accompagni i soggetti in difficoltà fino al momento del rientro nel nucleo di origine o l?approdo a una nuova indipendenza economica, psicologica e sociale.

«Nessuno di noi ha competenze specifiche nell?ambito sociale», ammette Daniela Paci, punto di riferimento dell?associazione. «Per questa ragione non possiamo affrontare situazioni difficili o complesse, sebbene il disagio economico sia spesso l?aspetto più evidente di altre problematiche. Ciascuno di noi conserva la sua autonomia, come persona e come famiglia, pur lasciando sempre la porta di casa aperta. Il nostro obiettivo è ascoltare e capire le difficoltà, parlarne insieme per aiutarli a camminare sulle proprie gambe e gradualmente recuperare un equilibrio».

Tanti anche i casi segnalati dai servizi sociali e i Comuni limitrofi che hanno trovato accoglienza fra le mura della Certosa: necessità di lavorare pur dovendo accudire figli piccoli, difficoltà a trovare un lavoro non precario o un affitto equo che garantisca di arrivare a fine mese con una famiglia numerosa. Problemi di sopravvivenza e integrazione a cui gli oltre 75 soci dell?associazione cercano di trovare una risposta, con il sostegno economico e ogni altro genere di aiuto alle famiglie ospitate. A questo scopo l?associazione ha deciso di affittare alcuni spazi per banchetti di nozze all?interno della suggestiva cornice della sala capitolare e l?oratorio di Sant?Ippolito, ornati da pregevoli affreschi cinquecenteschi. Un?ala che già apre le sue porte alla comunità con incontri mensili di catechesi per adulti, eventi culturali e occasioni di vita in comune in cui la Certosa tiene fede alla sua originaria vocazione di accoglienza.

tel. 02.90843202 – www.mambre.it

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