Non profit

Attenzione, il 5 per mille non sarà uguale per tutti

Abbiamo appreso che, secondo i primi calcoli, con il 5 per mille ciascun ente potrebbe arrivare a ricevere circa 17mila euro. Ma sarà vero?

di Antonio Cuonzo

Abbiamo appreso che, secondo i primi calcoli, con il 5 per mille ciascun ente potrebbe arrivare a ricevere circa 17mila euro. Ma sarà vero? L?indicazione quantitativa che riportate potrebbe essere realistica se tutti i soggetti passivi di Irpef apponessero la loro firma per il 5 per mille e se le somme così individuate venissero ripartite in parti uguali tra gli enti. In tal senso, però, credo che questa sia un?ipotesi alquanto remota se non irreale anche alla luce delle normative che regolano il funzionamento del meccanismo in questione. È certamente plausibile, ad esempio, ritenere che non tutti i contribuenti appongano la loro firma per la suddetta destinazione. Inoltre bisogna tenere in considerazione il fatto che queste somme saranno ripartite secondo specifici criteri e non in parti uguali. Il decreto del 20 gennaio 2006 prevede che il ?monte? del 5 per mille destinato dai contribuenti sarà ripartito nel seguente modo: – per i fondi destinati con l?indicazione del codice fiscale dell?ente beneficiario, le risorse finanziarie saranno attribuite direttamente all?ente indicato; – per i fondi destinati con la firma del contribuente ma senza uno specifico codice fiscale (o con un codice fiscale errato), le risorse finanziarie saranno ripartite, all?interno del settore indicato con la firma stessa, in proporzione alla ripartizione realizzata con il criterio di cui al punto precedente. Sembrerebbe evidente, allora, come da questa ripartizione qualcuno potrebbe uscirne soddisfatto mentre altri potrebbero ottenere poco, perché poche sono state le firme a suo diretto vantaggio.


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