Cultura

Benedetto XVI: il calo delle nascite è dovuto alla mancanza d’amore

Messaggio alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali

di Redazione

“Una sconvolgente mancanza di fede, speranza, e soprattutto amore”. Una eclissi dell’amore e della speranza in una “epoca di turbolenza”. Cosi’ il Papa spiega il calo delle nascite, mentre aumentano le aspettative di vita, la societa’ in genere invecchia, e in molti Paesi mancano i giovani. Mancanza di amore che significa anche coppie che non scelgono il matrimonio, e che significa anche fine di tante unioni, di tanti matrimoni. Tutto questo Benedetto XVI lo ha scritto nel messaggio che oggi ha fatto avere ai partecipanti della XII sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in corso a Roma da oggi al 2 maggio e che quest’anno si occupa proprio delle problematiche adolescenziali: “Gioventù che scompare? Solidarietà con i bambini e i ragazzi in un?epoca turbolenta” è infatti il titolo del convegno. Nel messaggio, il primo destinatario Mary Ann Glandon, presidente della Pontificia Accademia, Raztinger sottolinea che sicuramente e’ un complesso di cause molteplici, anche di carattere economico, sociale e culturale, alla radice del calo delle nascite, ma altrettanto vero e’ che “le sue radici profonde sono morali e spirituali”, legate appunto ad “una sconvolgente mancanza di fede, speranza, e soprattutto amore”. Mettere al mondo bambini – dice il Papa – presuppone la consapevolezza di essere pieni di un amore creativo ed eterno che si nutre di generosita’ ed e’ contrassegnato dalla fede e dalla speranza per il futuro. E “forse l’assenza di un tale amore proiettato avanti e creativo e’ la ragione che spiega il perche’ molte coppie oggi non scelgano il matrimonio, il perche’ cosi’ tanti matrimoni falliscano e il perche’ di cosi’ significative diminuzioni dei tassi di natalita’”. Proprio i bambini e i giovani “sono i primi spesso a sperimentare le conseguenze di questa eclissi di amore e di speranza. Spesso invece di essere amati e curati sono meramente tollerati”. E in quella che il Papa definisce “una epoca di turbolenza”, bambini e giovani “non possono contare su un’adeguata guida morale da parte degli adulti, con un serio detrimento al loro sviluppo spirituale e intellettuale”. Cosi’ “molti ragazzi oggi crescono in una societa’ che si e’ dimenticata di Dio e dell’innata dignita’ della persona umana fatta a immagine di Dio”. I bambini e i giovani “sono per loro natura recettivi, generosi, idealistici e aperti alla trascendenza. E hanno bisogno di essere a contatto con l’amore di sviluppare una sana ecologia umana. E’ cosi’ che possono realizzare cio’ per il quale sono stati chiamati al mondo non dal caso, ma attraverso un dono che e’ parte del progetto d’amore di Dio”. Di qui l’appello del Papa a genitori, educatori e leader delle comunita’: se sono fedeli al loro compito, “non possono rinunciare al loro dovere di mettere in condizione i ragazzi di scegliere di realizzare il loro progetto di vita all’insegna di una felicita’ autentica, e di essere capaci di distinguere tra verita’ e menzogna, bene e male, giustizia e ingiustiza, mondo reale e realta’ virtuale”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.