Cultura

Mauritania/2: sogni migratori

Verbatim di un migrante di Nouadhibou

di Joshua Massarenti

Sono imbarcato su una grossa nave. Mi hanno detto che era diretto a Las Palmas, nelle Canarie. Siamo rimasti parecchie ore in altomare. A un certo punto, mi hanno tirato fuori dalla stiva e fatto salire su una piroga per raggiungere la riva. Il trafficante mi ripeteva: “Ti conduco ancora per un pò, ma poi devi nuotare. Vedi il porto che sta laggiù? Quando arrivi, cammina diritto senza fermarti e sarai a Las Palmas”. Ero troppo felice. Ho camminato, ma ero sorpreso dal numero di mauritani che incrociavo. Ho chiesto: “Sono a Las Palmas, vero?”. Mi hanno risposto: “Sì, a Las Palmas-Nouackchott!”. Lì ho capito che c’era un quartiere della capitale mauritana che si chiamava Las Palmas. In questa vicenda, ho perso 1300 euro”. Isaac è ghaneano, uno dei diecimila clandestini pronti a partire o a ripartire verso l’Europa.


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