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Mosca. 600 ostaggi nelle mani di 60 ribelli ceceni

Un commando ha fatto irruzione in un teatro della capitale e minaccia di farlo esplodere. Uditi spari. Il commando: "Siamo in guerra". Mosca in stato di guerra, ore febbrili per Putin

di Ettore Colombo

ULTIMA ORA. Hanno fatto irruzione in un teatro, sparando in aria con fucili mitragliatori e prendendo in ostaggio le circa 700 persone che si trovavano nell’edificio per seguire uno spettacolo. Poi hanno permesso a un gruppo di bambini e musulmani, e successivamente ad altre cento persone circa, di uscire dal teatro. Sarebbero in tutto seicento al momento le persone ancora nelle mani dei guerriglieri. Sono ore di panico a Mosca, dove un commando di circa cinquanta ceceni armati è entrato nel Palazzo della cultura della fabbrica Sharikopodshipniky, in cui era in corso un musical e ha sparso il terrore tra gli spettatori. Subito dopo l’irruzione, il commando ha cominciato a piazzare esplosivi nell’edificio e ora promette di far saltare in aria il teatro se le proprie richieste non verranno accolte. Secondo la radio “Eco di Mosca” i guerriglieri ceceni minacciano di fucilare dieci ostaggi per ognuno di loro colpito se la polizia decidesse di intervenire con la forza. Al momento non si ha notizia di feriti ma alcuni testimoni riferiscono di avere visto del sangue. Il sito ceceno ‘chechen.org’ scrive che l’attacco ”è un’azione suicida”, lasciando intendere che gli uomini sono pronti a morire da kamikaze per la loro causa. “Siamo ceceni, non scherziamo, siamo in guerra”, ha dichiarato il capo del gruppo, che sarebbe guidato da Movstar Barayev, nipote del ‘signore della guerra’ ceceno Arbi Barayev. Tra loro, precisa il comandante, ci sono 40 donne ”vedove dei guerriglieri morti in Cecenia” e tutti i membri del gruppo sono persone ”venute a Mosca non per vivere ma per morire”. Dopo l’irruzione, la rivendicazione alla Bbc: Mosca si ritiri immediatamente dalla Cecenia. I guerriglieri hanno promesso che libereranno gli ostaggi stranieri entro domani. Tra loro non ci sarebbe nessun italiano. Le autorità stanno tentando la mediazione: un membro della Duma, Aslanbeck Aslakhanov è entrato nel teatro per intavolare una trattativa e tentare di convincere i sequestratori a liberare gli ostaggi. Alle persone rinchiuse nel teatro, che erano lì per assistere a Nord-Ost , il primo musical in stile occidentale prodotto in Russia, è stato permesso di usare il proprio cellulare. L’edificio si trova nella parte orientale della capitale russa. Il presidente Vladimir Putin è stato immediatamente informato dell’accaduto ed è ora al Cremlino per monitorare la situazione, mentre il sindaco di Mosca Yuri Luzhkov è sul posto per seguire gli ulteriori sviluppi della vicenda. Intanto fuori dall’edificio ci sono vere e proprie scene di panico. Le famiglie delle persone prese in ostaggio si sono concentrate sul posto e sono disperate e in lacrime in attesa di notizie. (aggiornato alle ore 1.00 del 24/10/2002)


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