Welfare

Darfur: primi mandati d’arresto internazionale

La Corte penale internazionale dell'Aia ha chiesto al Sudan di arrestare un segretario di Stato e un responsabile delle milizie Janjaweed

di Joshua Massarenti

I giudici della Corte penale internazionale (Cpi) hanno lanciato i loro primi mandati di arresto contro i presunti responsabili dei crimini perpetrati in Darfur dal 2002. “In quanto Stato territoriale” si legge in un comunicato diffuso ieri, “il Sudan è tenuto, sul piano giuridico, a arrestare Ahmad Harun (segretario di Stato, ndr) e Ali Kushayb (capo di un milizia dei janjaweed, ndr)”. Nel febbraio scorso, il procuratore della Cpi aveva lanciato nei confronti dei due responsabili 51 capi d’accusa per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, tortura e stupro commessi tra agosto 2003 e marzo 2004 in villaggi del Darfur occidentale. Le accuse sono poi state confermate dai giudici della Cpi.

Moreno Campo ha ricordato “quanto queste indagini si siano svolte in circostanze molto difficili. Abbiamo operato al di fuori del Darfur, senza mai far correre pericoli ai nostri testimoni. Abbiamo fatto delle loro storie elementi di prova di cui i giudice hanno confermato la veridicità”. Ora “il governo deve rispettare una decisione presa dalla Corte penale intermnazionale”.

Da quando Moreno Ocampo ha lanciato le sue prime accuse, il regime di Omar El Beshir si è sempre rifiutato di lasciare la Cpi processare i suoi cittadini.


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