Formazione

E’ morto Rostropovich

Un grande tra musica e battagliee pre la libert

di Redazione

“Rostropovich e’ morto ieri in ospedale di Mosca dopo una lunga malattia”, ha riferito l’agenzia Itar-Tass che ha citato una persona vicina al musicista. Il maestro, affetto da un tumore al fegato, era stato ricoverato il 23 aprile. Nato il 27 marzo del 1927 a Baku, in Azerbaigian, dopo avere studiato musica a Mosca, negli anni Cinquanta inizia a esibirsi prima in patria e poi all’estero. La consacrazione internazionale arriva nel 1956 alla Carnagie Hall di New York. Nel 1974 lascia l’Unione Sovietica per un esilio volontario a Parigi con la moglie, la cantante Galina Vishevksaya, e quattro anni dopo Mosca gli toglie la cittadinanza. Poco prima di prendere la strada dell’esilio, Rostropovich difese pubblicamente il dissidente Alexander Solzhenitsyn, premio Nobel per la Letteratura, cui il regime sovietico aveva tolto la cittadinanza russa nel 1978. Migliaia sono stati i suoi concerti in tutto il mondo, ma restera’ nella storia la sua esecuzione non annunciata della suite per violoncello di Bach davanti al Muro di Berlino che crollava, il 9 novembre del 1989. Ad agosto di due anni dopo, si uni’ a quanti dimostravano a Mosca contro il tentativo di colpo di Stato dei nostalgici comunisti contro Mikhail Gorbaciov. Non esito’ a imbarcarsi su un aereo per Berlino con il suo Duport Stradivari del 1711 per suonare una suite di J.S. Bach tra la folla festante che, trascorsi giorni da quel fatidico 9 novembre del 1989, continuave a tirare giu’ pezzi del Muro che per 28 anni aveva tenuto separati due mondi. “Fu una chiamata del cuore”, racconto’ poi il maestro. Con lo stesso slancio ad agosto del 1991 volo’ a Mosca per schierarsi al fianco di Boris Eltin contro il ‘golpe’ tentato dai nostralgici del comunismo ai danni del presidente Gorbaciov. Una fotografia lo ritrae che imbraccia non il violoncello ma un fucile davanti al Parlamento. Ma qualche giorno dopo, ancora nel pieno di una crisi che teneva il mondo con il fiato sospeso, suonera’ ai piedi del quartier generale del Kgb. Pochi mesi piu’ avanti sarebbe crollata l’Unione Sovietica..Per il suo compleanno, lo scorso 27 marzo, tutta la Russia, a cominciare dal presidente Vladimir Putin, gli rese omaggio. “Lei e’ famoso in tutto il mondo non soltanto per essere un brillante solista e un eminente conduttore ma anche come leale difensore dei diritti umani e un intransigente combattente per gli ideali democratici”, disse il capo del Cremlino in una nota diffusa in quell’occasione, quando fu festeggiato al Cremlino in un gala’ con oltre 500 invitati tra cui il suo allievo prediletto, il lituano David Geringas, il celebre conduttore giapponese Seiji Ozawa, il violinista russo Maxim Vengerov e il basso georgiano Paata Burchuladze. Quel ricevimento fu l’ultimo atto di riconciliazione delle autorita’ russe con il maestro. Stretti furono i legami del maestro con l’Italia. A marzo dell’anno scorso l’Universita’ di Bologna gli conferi’ la laurea ad honorem in Scienze Politiche.


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