Politica

Allarme Ong, meno 50 milioni dal governo

Approvato nel Consiglio dei Ministri il 20 marzo un taglio di 50 milioni di euro alla Cooperazione Internazionale. Associazione Ong e Cocis in rivolta

di Redazione

In questi giorni alla Camera si sta discutendo la conversione in legge del Decreto Legge n. 23 recante misure urgenti per il ?ripiano dei disavanzi pregressi del settore sanitario? approvato nel Consiglio dei Ministri lo scorso 20 marzo per la copertura dei costi previsti da questo disegno di legge si propone il taglio di 50 milioni di euro dal fondo della cooperazione internazionale.

“Ci risiamo, cambiano i Governi e le maggioranze ma la musica resta la stessa: al contrario di Robin Hood anche oggi si rischia di togliere ai poveri per dare ai poveri. E?ora di finirla con le guerre tra poveri: le risorse ci sono sia nei bilanci pubblici sia nei cospicui redditi di alcuni italiani. Oggi ci sono manager di aziende pubbliche che guadagnano in due giorni quanto un operaio in un anno: si inizi a prelevare da questi ricchi cassetti i soldi necessari a garantire servizi efficienti a tutti i cittadini”. La dichiarazione di Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG Italiane che rappresenta circa 160 organizzazioni di cooperazione internazionale e di aiuto umanitario.

Il Ministro degli Affari Esteri Massimo D?Alema ha indirizzato una lettera scritta al Ministro Padoa Schioppa letta nella Commissione congiunta Bilancio ? Affari Sociali con la quale esprime “forti perplessità”, lamentando la mancata consultazione del Ministero degli Esteri sulla decisione del taglio e denuncia come con questo eventuale provvedimento si metta a repentaglio la credibilità internazionale del nostro Paese.

Diversi senatori della maggioranza in Commissione (Zanella dei Verdi; Marchi e Leddi Maiola dell?Ulivo; Caruso RC) hanno obiettato circa questa modalità di copertura delle spese derivanti. I tagli prospettati inciderebbero di circa il 10% della cifra fin qui stanziata, andando probabilmente a colpire proprio i progetti e le iniziative delle Organizzazioni Non Governative (ONG) Italiane.

“La politica di cooperazione e la politica estera sono di competenza del Ministero degli Esteri. Continua Marelli – iniziamo a dubitare che l?averci dato una Vice Ministra per la Cooperazione sia stato un contentino di facciata visto che poi La si priva delle risorse minime per poter lavorare. Il governo utilizza lo stesso metodo del governo Berlusconi: tagliare ad ogni minima esigenza dai fondi della cooperazione internazionale, anche se in campagna elettorale gli aiuti ai paesi poveri erano stai assunti tra le priorità.

?Siamo all?ultimo posto della graduatoria OCSE, zimbello dell?Europa, ormai scredidati negli organismi internazionali. Con che faccia il Presidente del Consilgio Romano Prodi si presenterà al prossimo G8 a Berlino e ai prossimi appuntamenti internazionali? Senza il versamento del contributo al Fondo Globale per la lotta all?AIDS, verso cui siamo ancora debitori; ora anche con 50 milioni in meno dai già miseri fondi per gli aiuti ai Paesi in Via di Sviluppo?.

Altrettanto secco il comunicato del Cocis, federazione di 27 Ong laiche di cooperazione allo sviluppo che scrivono: “Chiediamo, in nome della pace delola giustiuzia internazzionale che l’Italia deve perseguire per dettato costituzionale, che una quota del cosiddetto “tesoretto” sia utilizzata per dare un segnale effettivo di svolta secondo gli impegni”


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