Famiglia

Bambini: agricoltura che mistero

Una ricerca di Legambiente su 1.000 bambini dimostra una preoccupante non conoscenza dei prodotti della terra

di Giampaolo Cerri

Pesche e carciofi, ananas col nocciolo e finocchi che penzolano da una pianta. I bambini italiani non sanno più cosa sia l’agricoltura. Lo rivela Legambiente che ha svolto una ricerca, reso nota alla vigilia dell’apertura del Salone del Gusto di Torino (al quale Legambiente prendera’ parte, e’ la prosecuzione di un lavoro iniziato assieme ad Aiab e Coldiretti). Su 1000 bambini tra gli 8 gli 11 anni del Nord, Centro e Sud Italia, emerge che l’84% pensa ai finocchi come coltura tipicamente estiva (41,6%) o perenne (42,8%). Piu’ informati rispetto alle fragole, il 68,8% le collega al periodo primavera – estate, mentre ancora un buon 30% le mangia tutto l’anno (22,6%) o le collega all’inverno (8,2%). Interpellati su che tipo di spesa farebbero in questo periodo, una buona percentuale indica la giusta risposta: uva, cachi, verze e spinaci (35,1%), il 30,7% vorrebbe albicocche e peperoni e il 33,2 ha segnalato alimenti diversi da quelli suggeriti scegliendo frutta e verdura tipicamente estiva (soprattutto pesche e melone). Idee piuttosto chiare per quanto riguarda i fichi (il 60% li colloca nella stagione giusta), mentre oltre la meta’ degli intervistati sbaglia a collocare fave, carciofi e fiori di zucca. La distanza crescente fra consumatore e frutta e verdure giustifica le risposte di quel 64% di ragazzi che non sa dove cresca il finocchio o lo fa crescere su una pianta invece che sotto terra. Stesso discorso per le spiegazioni date del foro al centro delle fette d’ananas: il 20% crede sia dovuto alla snocciolatura del frutto, mentre per il 7% serve ad agevolarne la presa.


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