Famiglia

Europei 2012: Italia bocciata

Risponde Luca Pancalli, presidente del comitato per la condidatura del Bel Paese agli Europei di calcio del 2012: "Calciopoli e i fatti di Catania non hanno influito"

di Carmen Morrone

Europei di calcio 2012 assegnati al tandem Polonia/Ucraina. Una sconfitta per l?Italia che era tra i candidati e per di più favoriti. Una decisione che ha steso un velo di amarezza anche sull?eterno ottimista Luca Pancalli che in questi mesi ha presieduto il comitato per la candidatura con passione e determinazione.

Perché questa scelta? «Nel voto del Comitato esecutivo Uefa hanno prevalso logiche politiche legate al coinvolgimento attivo dell?Est nell?organizzazione di grandi eventi calcistici. Calciopoli e i fatti di Catania non hanno influito e non credo che ci sia stata alcuna forma di ritorsione da parte della Uefa».

Questa il commento a caldo di Luca Pancalli. Di seguito, invece, l’intervista che abbiamo fatto al presidente del comitato per la candidatura dell’Italia agli Europei 2012, con cui si è discusso del gioco del calcio in Italia e non solo.

Vita: Lei è una bandiera dello sport sano. Dello sport che è veicolo di riscatto e di dignità. Per sei mesi si è trovato ai vertici invece dello sport più popolare, ma più malato che ci sia. Un malato che ha speranza?
Luca Pancalli: Non generalizziamo. Il calcio che noi siamo abituati a conoscere è quello sotto ai riflettori, che è la punta dell?iceberg, poi c?è un altro sistema calcio rappresentato dalla base della piramide, costituita dalle scuole calcio dei bambini, dalle persone che occupano il tempo libero giocando a calcetto, dove prevale lo sport. Bisogna trovare il punto di equilibrio tra gli interessi economici, che obiettivamente ci sono, con i valori e quindi recuperare quella funzione educativa, di gioco, che tutto lo sport possiede.

Vita: Lei è davvero convinto che il calcio d?élite sia disposto a cambiare?
Pancalli: Penso di sì. Io sono uscito più ottimista di quanto non fossi entrato. Per quella che è stata la mia esperienza, seppur breve, ho percepito una grande disponibilità e volontà di cambiamento purché guidata. Non è una cosa che si fa in poche settimane, è un processo che nel medio e lungo termine potrebbe portare risultati. In altri Paesi europei dove esistono le stesse contraddizioni che viviamo in Italia, si stanno affrontano le questioni, che però non sembra si siano risolte in maniera migliore rispetto a noi.

Vita: Eppure ai vertici della Federcalcio ora è stato chiamato Giancarlo Abete mentre alla Lega calcio serie A c’è Antonio Matarrese. Non sono propriamente delle new entry…
Pancalli: Posso capire le perplessità, ma sono abituato a giudicare le persone da quello che fanno e non dai cognomi che portano. Non so esprimere giudizi perché non li ho mai visti all?opera. Dieci anni fa ero ancora l?atleta, figuriamoci se sapevo cosa facevano!

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